I
n Venezuela la tensione è alta per l’elezione dell’Assemblea Costituente voluta da Nicolas Maduro. Nonostante il divieto di manifestare imposto dal governo,  i dimostranti hanno occupato diverse strade e gli scontri con le forze armate hanno tinto (ancora) di sangue le strade del Venezuela. Il bilancio di 12 vittime fa salire a 110 il numero di persone che hanno perso la vita dall’inizio di aprile, da quando sono iniziate le proteste anti-Maduro.
SCONTRI IN PIAZZA
Tre persone sono morte nelle proteste nelle ore prima dell’inizio delle operazioni di voto, cominciate alle 6 di mattina locali. Alle tre vittime si aggiunge un candidato dell’Assemblea Costituente, Felix Pineda, ucciso nella sua casa a Ciudad Bolivar, capitale dello stato di Bolivar nel sud est del Paese; mentre un leader dell’opposizione, Ricardo Campos, è morto nella città di Cumana. Altre due persone sono decedute durante le manifestazioni nello stato di Tachira, nell’ovest del Venezuela. Si tratta di due giovani ragazzi di 15 e 17 anni uccisi da colpi di arma da fuoco durante le proteste antigovernative. A questi si aggiungono un sergente della Guardia Nazionale e un manifestante dell’opposizione. Altri due uomini sono morti nelle proteste nello stato di Merida e un 43 enne è rimasto ucciso per un colpo di pistola alla testa durante una manifestazione nello stato occidentale di Lara.
L’ASSEMBLEA COSTITUENTE
L’Assemblea Costituente, che sarà composta da 545 membri, è chiamata a redigere una nuova Costituzione (dopo quella riscritta da Chavez nel 1999) e modificare l’ordinamento giuridico. L’opposizione vede la creazione della Costituente come un modo per accrescere ulteriormente il potere del presidente Maduro e permettergli di sciogliere il Parlamento, ora in mano all’opposizione.
Lascia un commento