Nel paese di Manduria, in tanti sapevano delle torture quasi giornaliere che venivano inferte a Antonio Cosimo Stano, i filmini delle percosse erano di pubblico dominio, solo che i concittadini hanno preferito trincerarsi sotto il velo dell’omertà: non vedo, non sento, non parlo!
Il Procuratore capo che segue l’inchiesta e’ stato molto esplicito nell’affermare che in molti sapevano, sapevano, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di avvisare le forze dell’ordine. Qualora fossero scoperti si potrebbero profilare altre accuse nei confronti di chi sapeva e non ha aperto bocca.
Per il momento ci sono 14 piccoli aguzzini indagati, 8 di loro avranno tempo di “meditare” nelle carceri minorili le loro malefatte, per gli altr 6, la polizia sta rivedendo i filmati per addossare ad ognuno le proprie responsabilita’.
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Per gli avvocati difensori, i loro assistiti usciranno presto, come se si fosse trattato di marachelle di poco conto, quando ci si trova in presenza di alcuni reati come questi descritti, sara’ difficile che questo avvenga in tempi brevi (o almeno così si spera).
Se le perizie mediche dovessero accertare che il motivo della morte del pensionato sono state le percosse, l’omicidio preterintenzionale si potrebbe trasformare in volontario.
Ci sono crimini e crimini, questo e’ stato talmente aberrante che ha scosso un’intera Nazione; ora se ne cercano le cause, gli avvocati difensori tenteranno in tutti i modi di alleggerire le responsabilita’ dei 14 indagati, anche se sara’ quasi impossibile che gli imputati si possano sottrarre ad una giusta pena.
Gli inquirenti sono convinti che questi delinquenti in miniatura lo abbiano fatto per noia, giusto e’ meglio passare il proprio tempo a torturare che a studiare e vivere una vita normale.
Non e’ improbabile che qualche altro paesano venga inquisito, bastera’ solo trovare nelle loro case i filmati o altre prove, perché vengano accusati di concorso in omicidio.
Passeranno mesi, forse anni prima che si possa giungere ad una sentenza, nel frattempo sara’ difficile che verra’ data agli imputati la liberta’ vigilata, alcune ‘bestie umane’ e’ preferibile che stiano in gabbie singole e lasciati soli come solo ha vissuto e morto Antonio Cosimo Stano che solo è stato lasciato anche al funerale al quale, ancora una volta, il paese è stato del tutto latitante e abbarbicato al solito: non vedo, non sento, non parlo!, tanto che Lorenzo, un conoscente che avrebbe voluto partecipare alle esequie se non ne fosse stato cambiato, inspiegabilmente e all’ultimo momento, il tragitto ha così commentato: «Siamo un mondo di morti. Ci conosciamo tutti qui a Manduria, ma non ci salutiamo».
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