L’auto ha infranto le recinzioni dell’ambasciata russa a Bucarest e si è schiantato a velocità molto elevata contro il cancello, andando in fiamme. Il conducente è morto.
Bucarest, 6 aprile 2022 – Questa mattina un uomo è morto dopo che la sua auto aveva infranto la recinzione della rappresentanza diplomatica russa in Kiseleff Road schiantandosi poi contro il cancello.
La notizia è stata data, con un comunicato su FB, dalla Polizia di Bucarest:
“Intorno alle 6.00 – scrive – un’auto è entrata deliberatamente e illegalmente nell’area di sicurezza che circonda l’ambasciata.
Durante il tragitto, il veicolo ha urtato la recinzione di protezione pedonale e ha continuato a rotolare verso i varchi di accesso, senza oltrepassarli.
I gendarmi della difesa della missione diplomatica e le forze di sicurezza sono intervenute prontamente e hanno cercato di allontanare l’autista dall’auto, a quel punto si è dato fuoco.
Sul posto sono stati immediatamente chiamati i primi soccorritori dell’Ispettorato di emergenza di Bucarest-Ilfov che hanno spento l’incendio”,
“
Grazie alle misure poste in essere sul sito e al pronto intervento dei gendarmi di turno, né la sicurezza dell’ambasciata, né l’integrità del personale diplomatico sono state messe in pericolo”, ha aggiunto la gendarmeria.
Secondo fonti giudiziarie, l’uomo si chiama Bogdan Draghici ed è il presidente dell’Associazione Tata, organizzazione che sostiene i diritti dei padri nei procedimenti di divorzio.
A seguito di questo “incidente” l’Ambasciata Russa, in un post pubblicato sulla sua pagina ufficiale su FB, così commenta l’accaduto:
“L’ambasciata esprime le sue più sentite condoglianze ai parenti e agli amici dell’uomo che si è dato fuoco nella sua auto dopo il fallito tentativo di sfondare i cancelli dell’ambasciata russa in Romania.
Dobbiamo dichiarare con rammarico che qualunque sia il movente dell’uomo, non c’è dubbio che abbia commesso questo atto sotto l’influenza di un’esplosione di isteria anti-russa”,
Le indagini sono state assunte dalla Procura annessa al Tribunale di Bucarest che ha reso noto il fatto che all’interno dell’auto sono stati trovati contenitori con sostanze infiammabili e, alla domanda se il gesto potesse essere considerato terrorista, ha risposto:
“Non ci sono al momento elementi concreti in questo senso, non possiamo dire al momento che questo gesto sia correlato a qualcosa di diverso da circostanze personali”.
Dell’accaduto si occupa anche il Servizio Omicidi della Polizia della Capitale per stabilire le cause e le condizioni in cui si è verificato questo evento.
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Cristina Adriana Botis / Redazione
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