Castellammare di Stabia, Capodanno: tradizionale tuffo beneaugurante nelle acque del litorale stabiese. Rito apotropaico per esorcizzare i problemi.
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ella mattinata di Capodanno una lunghissima fila di macchine si è fermata sulla Statale Sorrentina 145 all’altezza dei Bagni di Pozzano a Castellammare, uno dei luoghi più belli e suggestivi della città, una finestra spalancata sul panorama mozzafiato del Golfo.
Centinaia di persone, nonostante la difficile situazione pandemica, anche quest’anno si sono ritrovate, ma a debita distanza, e si sono sporte dall’alto per assistere al tradizionale tuffo beneaugurante nelle acque cristalline del Golfo di Napoli.
Tutte riunite per l’imperdibile evento, che fa ormai parte dell’immaginario storico degli stabiesi, hanno osservato ammirate l’irriducibile manipolo di nuotatori che si è preparato e poi tuffato tra le grida d’entusiasmo dei presenti.
Anche se il tempo meteorologico non è stato dei migliori, il sole ha giocato a nascondino, una cappa plumbea ha avvolto il Golfo, sovrastato le acque e dipinto ogni cosa di grigio, il rito apotropaico è stato rinnovato.
In compenso la temperatura quest’anno non è stata tanto rigida, anzi, a causa dei cambiamenti climatici in atto, l’acqua marina non era gelida come quella degli altri anni ma fresca, corroborante, si aggirava sui quindici gradi, come un bagno primaverile.
Ma con ogni condizione climatica e con qualsiasi temperatura gli impavidi componenti del gruppo storico “Stabia Bagno di Capodanno” si ritrovano dal 1986, e sono pronti a tuffarsi nel Golfo, a cimentarsi nella nuotata di buon auspicio per un nuovo anno prospero e sereno.
A rispondere all’appello il 1° gennaio una ventina di persone, tra le quali gli “storici” Salvatore Il meccanico, Alfonso 118, Alfonso detto Braciola, il dott. Raffaele D’Arco, medico di base, e il noto commerciante Armandarancia.
Anche quest’anno nuotata in grande stile di un centinaio di metri fino alle imbarcazioni dei velisti della Lega Navale i quali hanno aspettato che i tuffatori li raggiungessero per il brindisi beneaugurante.
Il bagno nell’acqua salata è un rituale antichissimo, che si collega a quello precristiano dell’impiego dell’acqua e del sale per la purificazione delle case. Si aspergevano gli angoli delle stanze e si pronunciavano formule rituali per proteggerle dalle minacce degli spiriti maligni, che detestano il sale.
Bagnarsi a Capodanno nelle acque fredde – e salatissime – del Mare Nostrum non è solo un atto di coraggio, ma può anche aiutare a sentirsi immuni dai problemi, a trovare un ordine nel caos che ci circonda.
Abbiamo chiesto ad Alfonso 118 qual è la molla che spinge gli audaci componenti del gruppo a voler reiterare l’impresa: “Un senso di benessere e la speranza che tutto vada bene durante l’anno” – ci ha risposto.
Speriamo che questo rituale che ogni anno si rinnova possa servire anche quest’anno ad allontanare ogni male e portare un po’ di pace e serenità in tutte le famiglie, specialmente in quelle duramente provate dalla pandemia da Covid-19, che continua a imperversare.
Adelaide Cesarano – Redazione Campania
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