Trump: primi 100 giorni, contratto elettori come Berlusconi ma con 18 punti contro i 4 del Cavaliere. Media pronti a verificare
- Rinegoziare o ritirarsi dall’ accordo commerciale Nafta tra Usa-Canada-Messico,
- rinunciare all’accordo transpacifico (ttp),
- dare mandato al segretario al Tesoro di etichettare la Cina come manipolatore valutario,
- deportare gli oltre due milioni di immigrati illegali criminali e cancellare i visti con i Paesi che non se li riprendono
s
ono alcuni dei 18 punti del “contratto di Donald Trump con l’elettore americano”, da realizzare nei primi 100 giorni di presidenza per rendere l’America ‘great again’.
Un contratto che ricorda quello con gli italiani (in cinque punti) stipulato in tv a cinque giorni dal voto del 2001 da Silvio Berlusconi, figura alla quale i media americani e internazionali paragonano il tycoon. Ma il contratto con gli elettori non è un’invenzione del Cavaliere: il primo fu il Contratto con l’America, che fu il manifesto elettorale dei Repubblicani durante le elezioni parlamentari statunitensi del 1994. In quel caso, il contratto prevedeva che, se eletti, i Repubblicani avrebbero dovuto realizzare un gran numero di riforme nei primi 100 giorni del mandato. Una strategia che funzionò, facendo conquistare ai Repubblicani il Congresso. Nel suo contratto, ora sotto l’esame dei media, Trump promette diverse riforme: cinque per eliminare la corruzione e la collusione con interessi speciali a Washington (limiti di mandato per i parlamentari e per i lobbisti), sette per proteggere i lavoratori americani (dai grandi accordi commerciali alla revoca delle restrizioni sull’estrazione di idrocarburi), cinque per ripristinare il ruolo costituzionale della legge (tra cui la sospensione dell’immigrazione dalle regioni affette dal terrorismo dove i controlli non possono essere sicuri).
(ansa)
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