Referendum: consultazione del 17 aprile
REFERENDUM – Una serie di appuntamenti e manifestazioni in tutta Italia organizzate dal comitato “Vota sì per fermare le trivelle” in vista della consultazione referendaria del 17 aprile
ROMA – Weekend denso di manifestazioni e appuntamenti in tutta Italia, organizzati dal Comitato Vota sì per fermare le trivelle in vista del referendum del 17 aprile. Lo slogan scelto è “Mille piazze, un mare di sì”. In programma “tanta informazione sui contenuti” del quesito referendario e un evento finale a Bari con l’organizzazione di un concerto. Il Comitato sottolinea che “le concessioni illimitate ai petrolieri non difenderanno alcun posto di lavoro” e “sono la prova che gli interessi del governo non stanno nè dalla parte dei lavoratori nè dalla parte della salvaguardia ambientale”.
P
er quanto riguarda l’occupazione “le stime ufficiali (fonte Isfol)” su petrolio e gas in Italia parlano di 9mila impiegati e 3mila nelle piattaforme oggetto del referendum: un settore già in crisi da tempo. L’unico modo per garantire un futuro occupazionale duraturo è quello di investire in innovazione industriale e in una nuova politica energetica: le previsioni parlano di un settore delle rinnovabili in espansione che in Italia potrebbe generare almeno 100 mila posti di lavoro al 2030″.
Il Comitato referendario vuole ricordare le ragioni del sì: “la spinta verso un futuro energetico sostenibile, le preoccupazioni per il clima che cambia, la sicurezza del mare, la richiesta di partecipazione alle scelte di politica ambientale e anche la difesa di uno strumento, il referendum, che si vuole privare di significato sostenendo l’astensione”. Se dovesse vincere il sì “le piattaforme non chiuderanno il 18 aprile ma saranno ripristinate le scadenze delle concessioni rilasciate”, ricorda la coordinatrice del Comitato Maria Maranò.
Per il Comitato “il governo deve rispondere del fatto che non ha alcun piano industriale per lo smantellamento delle piattaforme e la bonifica delle aree marine” e che “il ricollocamento dei lavoratori del settore, varrebbe investimenti dai 5 milioni ai 10 milioni di euro per struttura”. “L’unico modo per garantire un futuro occupazionale duraturo – conclude – è quello di investire in innovazione industriale e in una nuova politica energetica: le previsioni parlano di un settore delle rinnovabili in espansione che in Italia potrebbe generare almeno 100 mila posti di lavoro al 2030”.
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