I familiari della ragazza: “Siamo delusi dalla giustizia italiana”
E’ arrivata la sentenza di primo grado per Antonio Ascione, l’uomo 44enne che nel luglio 2017 uccise con cinque coltellate alla schiena la ex moglie Maria Archetta Mennella, 38 anni. Entrambi originari di Torre del Greco, avevano due figli, e si erano trasferiti nel Veneziano, a Musile di Piave, dove si è consumato il delitto.
Il giudice Massimo Vicinanza, nell’udienza di oggi alle 15 rinviata la scorsa settimana per repliche, non ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e e dei futili motivi che l’accusa imputava ad Ascione, oltre al vincolo di parentela e alla minorata difesa (poiché come ha dimostrato l’autopsia la vittima è stata colpita alle spalle senza potersi difendere).
La scorsa settimana durante l’udienza di primo grado il pm Raffaele Incardona aveva chiesto l’ergastolo per Ascione così come l’avvocato della famiglia della vittima, Alberto Berardi. Mentre l’avvocato del reo confesso, Giorgio Pietramala, sosteneva l’assenza di premeditazione. È stata decisa anche una provvisionale per i familiari: 50mila euro a testa ai due figli della coppia, 30mila alla mamma della vittima e 20mila a testa ai suoi 5 fratelli. Solo 230mila euro a fronte del milione e 300 mila chiesti dall’avvocato Berardi. Infuriati i familiari di Mariarca: “Siamo delusi dalla giustizia italiana”.
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