Torino-Napoli 0-4 – L’occhio indiscreto: un Napoli sempre più dominante aspetta ormai solo la matematica per festeggiare lo scudetto.
Fa bene Spalletti a predicare calma ma quanto visto anche a Torino ormai scava un solco profondissimo tra gli azzurri e quelle che dovrebbero essere le più dirette concorrenti nella conquista del titolo.
Chiunque si sia dedicato domenica pomeriggio a vedere il derby di Roma e il derby d’Italia tra Inter e Juventus soprattutto dopo aver visto Torino-Napoli, non può esimersi dal fare un’unica considerazione.
Al di là dei 21 punti che separano Napoli e Inter, dei 19 tra Napoli e Lazio e dei 23 tra Napoli e Milan, e dai trenta tra Napoli e Juve, è proprio il campo che ispira un’idea ben precisa: gli azzurri sono nettamente più forti delle più dirette inseguitrici.
TORINO-NAPOLI, DOMINIO ASSOLUTO DEGLI AZZURRI.
Torino-Napoli dura praticamente 20 minuti. Il tempo comunque per il drago a due teste (come lo definisce Spalletti), al secolo Victor Osimhen, per segnare il suo ventesimo gol in campionato. Poi il Toro fa il solletico al Napoli: occasionissime per il gran tiro di Vlasic ma soprattutto quello di Ricci con parata di Meret e ribattuta sul palo di Sanabria.
Ma il Torino finisce praticamente qui. Il resto è un monologo degli azzurri. Il rigore procurato e realizzato da Kvaratskhelia è un semplice orpello nella festa degli azzurri di fronte al terzo gol che è il vero e proprio manifesto del Napoli spallettiano.
Da un rimessa laterale palla a Di Lorenzo, sempre meno difensore e sempre più trequartista a tutto campo, che taglia tutto il campo e serve Kvara dall’altro lato. Tacco sontuoso del georgiano a beneficio di Oliveira che pennella un cross prefetto per il drago a due teste nigeriano che segna a modo suo ancora di testa.
Il quindicesimo di testa per il Napoli in questo campionato (record per la Serie dal 2004) e il ventunesimo di Osimhen. I 36 gol di Higuain e Immobile sono lontani anche perchè Osimhen non tira i rigori.
Ma a questo Napoli dei miracoli, in cui sale al proscenio anche Ndombele con il 4-0 definitivo, innescato manco a dirlo dalla premiata ditta Kvara-Osi, nessun traguardo è precluso nelle 11 gare che restano di qui alla fine del torneo, aspettando Milan-Napoli di Champions.
Ora la sosta, si fa per dire con 16 azzurri impegnati in giro per il mondo, e poi lo strappo finale che ci può portare allo scudetto ma anche, sognare è lecito, fino a Istanbul. Nulla è precluso a questo Napoli dei miracoli possibili. Avanti, Napoli…..
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