Terrorismo- L’allarme della Dda: “Qui la centrale dei documenti falsi”
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errorismo – L’inchiesta riguarda persone coinvolte a vario titolo negli attacchi di Parigi e Bruxelles. Tre arresti nelle scorse settimane: gli inquirenti sospettano che la città sia una base per i foreign fighters
Nelle scorse settimane l’inchiesta ha portato all’arresto di tre persone, un iracheno e due britannici, in carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e possesso di documenti falsi e indagati a piede libero per terrorismo. L’ipotesi degli inquirenti è che Bari sia luogo di passaggio e soprattutto base per supporto logistico a foreign fighters: per questo motivo si sta cercando di individuare il luogo di fabbricazione e smistamento dei documenti falsi.
A confermarne la provenienza barese sarebbe stato proprio il 38enne iracheno Ridha Shwan Jalal, arrestato il 14 marzo perché trovato in possesso di un falso passaporto della Repubblica Ceca. In un interrogatorio al quale l’uomo è stato sottoposto nei giorni scorsi all’interno del carcere di Bari, avrebbe spiegato di aver ricevuto il documento falso da un cittadino albanese residente a Bari. Circa due settimane fa, poi, l’appuntamento con i due britannici (poi arrestati) per consegnare loro altri cinque visti falsi la cui destinazione è tuttora in corso di accertamento da parte dell’Antimafia.
Per questo una specifica delega di indagini per individuare eventuali passaggi sospetti da Bari di presunti terroristi è stata affidata dalla Procura antimafia. Gli accertamenti, delegati a Digos e carabinieri del Ros, hanno come punto di partenza gli elenchi delle persone a vario titolo coinvolte negli attentati terroristici di Parigi e Bruxelles.
Gli investigatori baresi, coordinati dai pm Roberto Rossi e Renato Nitti, vogliono verificare se oltre ad Abdeslam Salah, intercettato al porto di Bari il primo agosto 2015 diretto in Grecia, altri presunti componenti di cellule jihadiste abbiano scelto il capoluogo
pugliese per uscire o entrare in Europa. Per ora non risultano altri passaggi sospetti, ma gli accertamenti sono in fase iniziale e si ricollegano a un’altra inchiesta barese su un presunto componente della cellula jihadista di Ansar Al Islam, il 45enne iracheno Muhamad Majid, arrestato a dicembre e attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Rossano, in provincia di Cosenza.
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