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Messina e i suoi “Terremoti Giudiziari” (Lo Piano -Saint Red)

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Messina, Città al centro di più vulcani, alcuni spenti altri ancora attivi.

span style="font-size: large;">In questi ultimi anni Messina è balzata agli onori delle cronache, non solo nazionali,  per i suoi terremoti giudiziari di origine non vulcanica.

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Stamattina e’ stato attenzionato, da parte dei Magistrati messinesi il CAS, (Consorzio Autostrade Siciliane) e non e’ la prima volta.
Questo “gruppo”  gia’ altre volte era stato “visitato”, ed erano stati indagati e arrestati alcuni loro dirigenti.
Oggi, e’ stata la volta di 6 persone, compreso un Avvocato molto famoso a Messina. Si parla di Nino Gazzara, che sarebbe finito in manette assieme ad altre cinque persone.
Le accuse mosse dai magistrati inquirenti nei loro confronti, sono abbastanza pesanti e, a vario titolo, vanno dalla turbativa d’asta, all’abuso e alla corruzione.
I fatti :
Tutto gira attorno all’affidamento dei lavori di costruzione del tronco dell’autostrada Siracusa – Gela e dei subappalti dati in gestione. 
Dalle intercettazioni, sono venuti a galla, gli strani comportamenti dei “consulenti” che, sin dalle prime battute, avevano seguito le varie fasi della gara.
Questi (cosa indubbiamente anomala), ancor prima di ricevere qualsiasi formale incarico, erano già stati premiati con un contratto assai remunerativo.
Contratto prolungatosi anche negli appalti seguenti senza specifica funzione se non quella, a quanto sembra, di assicurare “una morbida gestione dell’appalto”.
E non finisce qui :

Sempre secondo i magistrati messinesi, si sarebbe scoperta l’esistenza di un rapporto privilegiato tra:

  • Nicola Armonium, gestore di fatto della Societa’ di consulenza,
  • e il vice presidente del CAS (pro tempore) Avv. Antonino Gazzara.

Sempre a detta degli inquirenti, quest’ultimo si prodigava, in modo continuativo, per favorire appunto una gestione favorevole all’appaltatore.

Il suo operare veniva concretizzato attraverso una serie di interventi:

  1. proroga di termini inderogabili di consegna di opere,
  2. riconoscimento all’impresa di riserve per importi di centinaia di milioni,
  3. abbattimento di penali,
  4. riconoscimento di premi ed altro ancora.

I fatti al momento resi noti dai magistrati sono questi.

Nei prossimi giorni, o mesi, seguiremo gli ulteriori sviluppi di questa nuova inchiesta giudiziaria, che va ad aggiungersi a decine di altre.

Ma permetteteci ora di fare una riflessione anche per conto dei cittadini che, a questo punto, e’ normale che si chiedano:

  • le nostre Autostrade sono colabrodi,
  • ma i soldi da dare agli amici degli amici si trovano sempre e anche in abbondanza,
  • siamo attorniati da singoli ladri o da un diffuso sistema corruttivo abbastanza collaudato?

e sarebbe lecito che a tutti loro, o a noi per essi, si dia una chiara risposta.

Giungerà mai? Esperienza ci dice NO! Un MO a chiari e grandi lettere ma …. si dice che la spernza è dura a morire. Noi lo siamo anche di più.

Mauro Lo Piano e Saint Red

vivicentro.it/BLOGGERISOLE OPINIONI


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