Il Governatore della Regione Campania ha annunciato che il termovalorizzatore di Acerra dovrà ospitare un’altra linea, la quarta, per l’incenerimento dei rifiuti.
I cittadini di Acerra e la Chiesa, che certamente vivono in un Comune disastrato dal punto di vista ambientale, intendono puntare i piedi contro l’ampliamento.
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La paura di mettere a rischio le primizie di quel territorio è forte, in fin dei conti è proprio l’agricoltura il vero motore dell’economia locale.
L’opposizione dei comitati ambientalisti all’ampliamento del termovalorizzatore di Acerra
I comitati ambientalisti di Acerra sono sul piede di guerra e il loro stato d’animo viene ulteriormente esasperato dalla carenza di dialogo con le istituzioni, ormai sempre più lontane dai bisogni reali dei cittadini e decise più che mai ad attuare l’ampliamento del termovalorizzatore di Acerra.
Fortunatamente ci sono anche tanti operatori privati disposti a dialogare che guardano all’ambiente come un’occasione di business nel senso più nobile del termine. Un cambio di passo, e di generazione, se si pensa al passato: gli imprenditori nel settore dei rifiuti non hanno mai amato i cittadini ritenendo il dialogo una perdita di tempo.
Nulla di più sbagliato.
Gli esperti interpellati dai comitati dei cittadini che si oppongono all’ampliamento del termovalorizzatore di Acerra
I comitati sono stati ricevuti da Adriano Pistilli, operatore nel settore dello smaltimento rifiuti originario di Casapesenna, nella sua abitazione napoletana di Via Nevio, un superattico di nove vani che somiglia ad un loft milanese sobriamente arredato con mobili di design.
A fare gli onori di casa la compagna bionda e raffinata di Pistilli, proprietaria di alcune ditte di movimento terra che operano sui cantieri e le discariche di mezza Italia.
“L’ampliamento del termovalorizzatore di Acerra non va imputato alla Regione – ha detto Pistilli – perché è l’A2A (la società che gestisce l’impianto) ad aver segnalato una cosa normalissima, ovvero la chiusura di due linee per la manutenzione ordinaria tra alcuni anni. Dobbiamo muoverci adesso perché è chiaro che la costruzione di una linea richiede anni. Comunque questa quarta linea non verrà utilizzata nel quotidiano ma resterà di emergenza in caso di manutenzione o guasti alle altre, quindi – ha concluso Pistilli – per gli acerrani non cambia nulla perché saranno sempre e solo 3 le linee che saranno attive”.
Il resto dell’incontro è stato incentrato sulla situazione ambientale di Acerra: effettivamente qualche timido segnale di ripresa c’è stato, come la rimozione delle ecoballe stoccate da circa vent’anni.
Resta quanto mai indispensabile la creazione di un groviglio armonioso tra i cittadini e le istituzioni per ridare dignità ad una terra offesa, ferita e violentata.
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