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Castellammare di Stabia

TEATRO SANTA CHIARA, LO SPECCHIO TRADITO/DURAMADRE di Giuseppe Marchetti

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IMPRONTE TEATRALI

CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO

SABATO 30 GENNAIO 2016 ore 20.30

TEATRO SANTA CHIARA Mina Mezzadri

C

.da Santa Chiara 50/a – Brescia

LO SPECCHIO TRADITO/DURAMADRE

Vasilij Grossman

Liberamente ispirato a Vita e Destino e Tutto scorre di Vasilij Grossman

Idea, drammaturgia e regia di Giuseppe Marchetti

Con

Luciano Bertoli, Livia Castellini, Piero Domenicaccio, Chiara Pizzatti

Silvia Quarantini, Gabriele Reboni

e con la partecipazione di Silvio Gandellini, Luca Rubagotti e la voce di Anastasia Semenova

riprese video e montaggio Carlo Tonini, con la regia di Maurizio Pasetti

Durata dello spettacolo: 1.10 (senza intervallo)

 

Sabato 30 gennaio 2016 alle ore 20.30, al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri, si terrà lo spettacolo LO SPECCHIO TRADITO/ DURAMADRE, idea e drammaturgia di Giuseppe Marchetti, liberamente ispirato a Vita e Destino e Tutto scorre di Vasillij Grossman.

Lo spettacolo rientra nella Rassegna CIRCUITI LOMBARDIA SPETTACOLO DAL VIVO – promossa dalla Regione Lombardia a sostegno del sistema teatrale lombardo, dell’innovazione dei linguaggi teatrali e della contaminazione di diverse forme di spettacolo.

Lo spettacolo è composto da un Preludio e da tre quadri. Il primo quadro, dal titolo Non ci sarò più quando arriverà la tua risposta, è ambientato nel ghetto ebraico di Berdicev. Il secondo dal titolo Dio mio, ma tutto questo è successo veramente?, è ambientato nel lager sovietico. Il terzo dal titolo Il terrore davanti al terrore, è ambientato nell’ufficio del comandante del campo di sterminio nazista.

Il regista, Giuseppe Marchetti, ha scelto di mettere in scena Vasilij Grossman, perchè è il primo scrittore del Novecento ad accostare la barbarie dei lager nazisti agli orrori dei gulag e degli stermini stalinisti e a rendere quasi complici ideologici il comunismo sovietico e il nazionalsocialismo tedesco. La scrittura di Grossman trascina nel lager sovietico, nel ghetto di Berdicev, nei campi di sterminio e ci fa annusare l’odore dello sterminio ingiustificato, lo sferragliare dei treni che trasportano i deportati nei campi. Un pugno che ti fa sentire addosso l’immane catastrofe che ha tagliato in due il Novecento. Sensazioni simili a quelle che trasmettono le scene di battaglia di Guerra e Pace.

Vasilij Semënovič Grossman (Berdičev, 12 dicembre 1905–Mosca, 14 settembre 1964) è stato un giornalista e scrittore sovietico.

Di famiglia ebraica, visse gli anni dell’infanzia e della giovinezza nella cittadina ucraina di Berdičev, importante centro dell’ebraismo dell’est europeo.

Aderì all’ideologia e alle indicazioni del regime sovietico fino alla Seconda guerra mondiale, durante la quale fu corrispondente di guerra per il quotidiano dell’esercito Stella rossa e seguì l’avanzata sovietica fino alla Germania. Trascorse più di mille giorni al fronte.

In quel periodo cominciò a comporre una grande opera sulla guerra, incentrata sulla Battaglia di Stalingrado, e diede alle stampe Il popolo è immortale (1943), esaltazione dei sacrifici sofferti dai popoli dell’Unione Sovietica e dello spirito combattivo che li animò durante l’invasione tedesca del 1941. Inoltre tra il 1944 e il 1945 lavorò a un’opera che documentava i crimini di guerra nazisti nei territori sovietici contro gli ebrei (Il libro nero – Il genocidio nazista nei territori sovietici 1941-1945). Dopo aver assistito alla campagna antisemita che avvenne in Unione Sovietica fra il 1949 e il 1953 maturò una diversa sensibilità, si trovò in dissidio con il regime e cadde in disgrazia. Nel 1970 venne pubblicato postumo in Francia uno dei suoi romanzi più significativi, Tutto scorre, e la stesura finale della sua grande opera sulla guerra, intitolata Vita e destino, venne sequestrata e non avrebbe mai visto la luce se qualcuno non avesse conservato e fatto pervenire clandestinamente una o due copie a Losanna, dove fu stampato in russo nel 1980 presso la casa editrice l’Age d’homme. La fortuna letteraria di Vita e destino e del suo autore è stata sempre, in Italia e non solo, piuttosto circoscritta. Pubblicato da Jaca Book nel 1983, il libro ha rappresentato una sorta di oggetto di culto, poco accessibile ai grandi circuiti editoriali. In occasione del centenario della nascita, tuttavia, ha preso l’avvio una serie di iniziative che lo hanno riportato in auge, avvicinandolo al grande pubblico anche per il tramite di interventi quali quelli di Vittorio Strada e Gianni Riotta. Tra le iniziative proposte, le più significative furono senz’altro la mostra organizzata dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati di Torino: Vita e destino. Il romanzo della libertà e la battaglia di Stalingrado, che esposta a Torino per la prima volta, ha poi raggiunto città come Milano, Genova, Mosca, Gerusalemme, Buenos Aires, e il primo convegno internazionale di studi grossmaniani, i cui atti Il romanzo della libertà. Vasilij Grossman tra i classici del XX secolo sono stati pubblicati a cura di Giovanni Maddalena e Pietro Tosco presso Rubbettino. 

Ingresso spettacolo:

intero € 10,00 – ridotto € 8,00 under 25, over 65 e convenzioni Ridotto speciale € 5,00 per abbonati CTB

INFO:  I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Sociale, via Felice Cavallotti, 20 in orario di apertura della stessa e mezz’ora prima dell’inizio della rappresentazione al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri.

On-line www.vivaticket.it e in tutti i circuiti di Vivaticket

Punto vendita CTB: CTB Centro Teatrale Bresciano, P.zza Loggia, 6, Brescia con il seguente orario: da martedì a venerdì (esclusi i festivi) dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Tel. 030 2928609

Ticket Point preso Libreria Serra Tarantola – via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia telefono 030290171 – fax: 0303772569 orari: 9.15-12.15 / 15.30-19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

Teatro Sociale – Biglietteria tel (+39) 0302808600 sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

 

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