Applausi scroscianti per Eleonora Abbagnato, è uno “spettacolo” insieme alla figlia.
N
ella più bella cornice di sempre, al teatro antico, il festival Taormina Arte ieri sera, ha ospitato un grande evento di musica e danza a cura di Daniele Cipriani.
Giulietta, omaggio alla piccola grande donna immortalata da William Shakespeare, l’attesa protagonista la stella Eleonora Abbagnato, direttrice della scuola e della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e già étoile dell’Opéra di Parigi.
Le arti della musica, della danza e della poesia si sono mostrati agli occhi di un publico ammaliato attraverso colori vividi e sensazionali.
L’ouverture è stata uno splendido lavoro coreografico in cui la danza si è intrecciata con la poesia, La rose malade di Roland Petit (1973), The Sick Rose di William Blake (1794) attraverso un passo a due di amore e di morte sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, creato a suo tempo per la leggendaria ballerina russa Maya Plisetskaya. Eleonora Abbagnato, lo ha danzato con la maestranza che la contraddistingue insieme a Giacomo Castellana, primo ballerino dell’opera di Roma, dalla nostra redazione intervistato tre anni fa.
Il gran finale, Giulietta, ha incantato il pubblico presente, danzato sull’ouverture-fantasia di Ciaikovsky con le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele, anche autori degli intermezzi coreografici Blanc et noir, con musica di Charles Ives.
Al contempo eterea e sensuale, impalpabile e volitiva, dal fascino senza tempo, Eleonora Abbagnato, ha rappresentato (piuttosto che un personaggio) “l’idea” di Giulietta quale simbolo dell’amore: amore tra uomo e donna, ma anche tra persone dello stesso sesso; amore tra adolescenti (come nella tragedia di Shakespeare), ma anche tra persone di età diverse.
L’étoile ha doppiamente emozionato danzando in scena con la figlia undicenne, Julia Balzaretti, che le assomiglia tantissimo e che ha interpretato una piccola Giulietta dei nostri giorni in maniera eccellente, la quale, specchiandosi e immergendosi in sogni romantici ad occhi aperti, vede riflessa l’immagine della donna innamorata che diverrà.
Un’interpretazione in chiave originale in cui presente, futuro e anche passato (con reminiscenze di Capuleti e Montecchi) si sono fuse insieme, mentre uno strano angelo custode, scandiva il tempo a giri di bicicletta.
Gli stessi coreografi, Riva e Repele hanno danzato con le due ballerine, l’etoile e la giovanissima promessa del mondo coreutico.
Applausi scroscianti anche per i ballerini professionisti Rebecca Bianchi (Rosso-La vita), Simone Agrò (Giallo- La luce), Mattia Tortora (Verde – La natura), Gabriele Consoli (Arancione – La salute), Giacomo Castellana (Blu – La serenità), Ramon Agnelli (Viola- Lo spirito) che hanno incantato i presenti danzando sulla composizione coreografica di Giorgio Mancini sulla West Side Story Suite per due pianoforti di Leonard Bernstein, dal titolo Rainbow, Love & Peace.
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