Le sue parole
Ivan Strinic all’edizione odierna de Il Secolo XIX: “Mi sto allenando con la Samp solamente da due settimane, in precedenza mi sono allenato da solo a Napoli per una ventina di giorni. Questo periodo ha influito sicuramente sulle mie condizioni fisiche attuali, ancora non ottimali. Sono contento della mia partita, ma devo ancora crescere. In questo calcio velocissimo il terzino, come altri giocatori, deve saper giocare ad un tocco. E quindi deve essere tecnicamente molto bravo. L’esempio è il Napoli di Sarri, gioca rapidissimo a un tocco fino agli ultimi quindici metri. L’esperienza nel Napoli di Sarri è stata formativa…il mio istinto adesso è sempre quello. Gioca veloce, gioca a un tocco. Non sono andato a Napoli per stare in panchina e guardare il mio conto in banca. Ho aspettato tanto la mia occasione, Sarri mi ha concesso qualche chance, ogni tanto. Ma non mi ha mai dato quella continuità di quelle 6-7-8 gare di fila, necessarie per dimostrare qualcosa. Eppure ogni volta che giocavo i giudizi e la critica erano positivi. Ma Sarri è fatto così, anche dal punto di vista umano è freddo”.
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