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La “consapevolezza” per combattere lo stress (Video)

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Le istruttrici mindfulness Laura Bongiorno, Letizia Ferrante e Giusy Morabito da anni promuovono nel territorio etneo un training per la riduzione dello stress basato sulla minfdfulness. Riuscire a prendere “contatto con se stessi” per combattere i fattori che producono lo stress e migliorare la propria qualità della vita.

La “consapevolezza” per combattere lo stress (Video)

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i è svolto ieri venerdì 22 novembre il seminario rivolto agli psicologi e psicoterapeuti con il patrocinio ed il contributo dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presso il Centro Studi Olos di Catania, sulla gestione dello stress attraverso un protocollo basato sulla mindfulness, organizzato dalle psicologhe, psicoterapeute e istruttrici Laura Bongiorno, Letizia Ferrante e Giusy Morabito, fondatrici dell’Associazione Mindful Sicilia e tra le prime istruttrici della regione. 

Il «Protocollo per la gestione dello stress basato sulla Mindfulness» è nato in ambito ospedaliero alla fine degli anni ’70 – il medico Jon Kabat-Zinn dell’Università del Massachusetts ne è il padre fondatore – ed è oggetto di continui studi scientifici e ricerche sperimentali che man mano ne confermano la validità, procurando per chi lo attua benefici per la salute fisica e psichica. 

IL protocollo antistress MBSR (mindfulness based stress reduction) viene strutturato in otto incontri a cadenza settimanale a cui si aggiungono una giornata intensiva e la pratica personale quotidiana. 

La Mindfulness può essere definita come la capacità di prestare attenzione in modo consapevole e intenzionale a quello che succede nel “qui e ora”. Questa capacità può essere coltivata e stabilizzata attraverso particolari tecniche.

Quando si parla di mindfulness si fa riferimento alla capacità di prestare attenzione al momento presente in modo intenzionale e non giudicante.

L’obiettivo è quello di eliminare la sofferenza inutile, maturando una profonda consapevolezza su se stessi e il funzionamento della propria mente. Nella mindfulness non è l’esperienza che si vuole trasformare ma il modo di stare a contatto con essa, con un atteggiamento sincero e autentico.

I risultati tra il prima e il dopo della pratica messa sino ad ora in campo dalle tre relatrici, dimostrabili attraverso dei test, sono statisticamente significativi. “Tra gli effetti più comunemente riscontrati troviamo: migliore risposta immunitaria, diminuita percezione del dolore, riduzione di stress, ansia e depressione, migliore gestione e regolazione delle emozioni, miglioramento di attenzione, memoria e creatività».

«Il ministero dell’Istruzione ha accreditato i corsi riconosciuti MBSR per far sì che gli insegnanti possano fruirne tramite la Carta del Docente – raccontano le tre psicologhe – Molti professori infatti, dopo la pratica, hanno riconosciuto di aver cambiato positivamente approccio nel dialogo con gli studenti. Ma l’applicazione interessa anche svariati contesti: aziende, scuole, ospedali, carceri, e in ogni ambito in cui c’è bisogno di “consapevolezza”.

Ha dato inizio al seminario, la psicologa Giusy Morabito specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale e Psicologia Pediatrica, che dopo una breve presentazione sull’associazione Mindful Sicilia nata dalla passione condivisa insieme alle colleghe, ha introdotto ai presenti mettendo subito in pratica uno dei primi tra gli esercizi che si sono alternati tra una spiegazione teorica e l’altra, per permetterne sin da subito di percepire e provare su stessi l’essenza di ciò su cui si stava discutendo.

A seguire, la psicoterapeuta Letizia Ferrante, che si occupa principalmente di emozioni e relazioni ha spiegato anche che la PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), offre un modello scientifico di riferimento per leggere il sistema dello stress in un’ottica di complessità propria dell’organismo umano, permettendo una maggiore comprensione del suo funzionamento in salute e in malattia.

Lo stress è una risposta adattiva dell’organismo a fattori che tendono ad alterarne l’equilibrio: è quindi un processo fisiologico importantissimo e fondamentale per la vita. Quando la situazione di stress si prolunga eccessivamente non consentendo all’organismo un adeguato recupero ci troviamo di fronte allo stress cronico. L’accumularsi dello stress sull’organismo, produce una serie di alterazioni progressive nei processi fisiologici, provocando disagio e malattia.

“La capacità di gestire lo stress ricevendo il minor danno possibile è una competenza che può essere acquisita intenzionalmente, diventando una risorsa fondamentale della persona ed una fondamentale metacompetenza professionale.”

Tra le pratiche più efficaci per la gestione dello stress la letteratura scientifica indica quelle mindfulness-based, con particolare attenzione al protocollo MBSR (mindfulness based stress reduction). Il protocollo interviene direttamente sulla regolazione del sistema dello stress e ha effetti documentati sull’equilibrio dell’attività del sistema immunitario, sulla percezione e autoregolazione del dolore nonché sulla prevenzione e gestione di numerosi stati patologici quali ansia e attacchi di panico, depressione, disturbi dell’alimentazione, dipendenze, pensieri ossessivi, disturbi del sonno.”

Ha proseguito il seminario la psicologa Laura Bongiorno, specializzata in pscicologia oncologica e in tecniche di gestione dello stress, che tra le molte cose, ha sottolineato anche come la mindfulness abbia la sua fondamentale importanza in ambito scolastico, sia su insegnanti e discenti che sui genitori. Si è parlato infatti anche di moltissime pratiche rivolte alla genitorialità, intesa sia verso se stessi, che il rapporto con i propri genitori e il rapporto con i propri figli, il prendersi cura di sé per essere a sua volta genitori migliori.

La Bongiorno ha ben spiegato inoltre che bisogna adottare un equilibrio tra richieste esterne e richieste interne per l’autoregolazione biopsicosociale individuale e quindi per meglio arginare le principali conseguenze di un eccesso di stress, perché non sono gli eventi stressanti in sé a causare lo sviluppo di malattie legate a quest’ultimo, ma il modo di interpretarlo e di reagire ad essi.

“Nessuno è escluso dall’attivazione dello stress, ed è per questo motivo che anche gli operatori “della mente” come i cari colleghi psicologi e psicoterapeuti dovrebbero utilizzare il protocollo anti stress, conclude la Morabito, perché anche noi siamo inseriti all’interno della frenesia degli impegni quotidiani…”

Le professioniste inoltre tengono a precisare che il protocollo basato sulla mindfulness “non è un’alternativa alla psicoterapia”, ma integra in molti casi, ed è una sorta di “competenza di base” che ognuno di noi dovrebbe maturare e avere per meglio comprendersi e riuscire a gestire le proprie emozioni, al fine di migliorare il proprio benessere interiore.

Mariella Musso


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