La proposta di ripristinare la strada tra Castellammare di Stabia e Pimonte suscita dibattiti e timori ambientali.Le associazioni locali esprimono forte opposizione, temendo danni irreparabili al patrimonio naturale.
Riapertura Strada Castellammare-Pimonte: Battaglia per la Conservazione Ambientale!
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’intenzione di riaprire il collegamento stradale tra Castellammare di Stabia e Pimonte tramite Quisisana ha suscitato un acceso dibattito e sollevato interrogativi sulla possibile minaccia ambientale.
Si tratta di un’antica arteria stradale lunga circa 3 chilometri che, partendo da Quisisana, si estende fino a Pimonte, offrendo un’alternativa che suscita preoccupazioni per il suo impatto ambientale.Associazioni locali come l’Archeoclub Stabia, l’Antares Free Runners Stabia, l’AGEM, gli Amici della Filangieri, il CAI Sezione Stabia, il Libero Ricercatore, la LIPU Sezione Monti Lattari, Legambiente Woodwardia, il WWF Terre del Tirreno, Stabiesi Post Fata Resurgo, La Voce del Branco e il Comitato Terme di Stabia stanno alzando la loro voce contro la riapertura di questa strada.
Il loro timore è che la riapertura possa danneggiare il sito storico dei boschi reali borbonici di Quisisana, un luogo che meriterebbe di essere valorizzato attraverso forme di turismo sostenibile anziché con la costruzione di una nuova strada.Il concetto di “turismo lento” o “turismo slow” rappresenta un’alternativa più consona, consentendo ai visitatori di immergersi in luoghi incantevoli, lontani dal caos quotidiano e di godere appieno delle bellezze naturali senza alterarne l’essenza.
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