Antonio Specchio, giornalista di Antenna Sud, in occasione del match Juve Stabia-Cerignola di domenica 23 aprile alle ore 17:30, è intervenuto nel corso del programma “Juve Stabia Live Talk Show” che va in onda ogni giovedì dalle ore 21:00 sul canale 94 ddt e sui canali social ViViCentro.
Le dichiarazioni di Antonio Specchio sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
Antonio Specchio, ospite della ventiseiesima puntata di questa stagione di Juve Stabia Live Talk Show, dichiara: “Il Cerignola non può più ambire al terzo posto in maniera matematica a causa dello scontro diretto tra Picerno e Pescara e per la classifica avulsa. Per il quarto posto, bisognerebbe vincere contro la Juve Stabia. Sarebbe un grande traguardo per una Società che è partita dal basso, è partita per un Campionato a fari spenti. L’obiettivo era questo, ben consapevole che la squadra avesse un potenziale importante superando le aspettative. ”
Specchio conclude: “In vista dei playoff, sarebbe un posizionamento importantissimo. C’è da dire che a gennaio oltre l’arrivo di Montini, ci sono state cessazioni importanti. Tre giocatori arrivati in prestito. La Società ha voluto contenere i costi. Ma a livello sportivo, la sensazione che il Cerignola volesse sorprendere è arrivata dopo il derby contro il Foggia. Lì si è capito, dopo quella grande vittoria, che il Cerignola poteva giocarsi le sue carte ai vertici della classifica.
Il quesito che tutti si chiedevano era se la squadra potesse durare tutta la stagione, e lo ha fatto. Sì, giocare in trasferta per il Cerignola non è lo stesso. Castellammare è una piazza difficile e lo stadio è complicato. Sicuramente la Juve Stabia vorrà congedarsi al meglio dopo una seconda parte di stagione più tormentata.
Il Cerignola in trasferta ha sofferto questa stagione. Il rendimento un po’ deficitario in trasferta, lo costringe. Pazienza è arrivato nel momento più difficile, quando la Società stava cambiando il proprio programma. Il Cerignola ha dovuto mettere in atto un ritorno alle origini.
Per questo è stato chiamato Pazienza, con un profilo giovane, per far sì che venisse disputato un campionato tranquillo in serie D. Poi c’è stata una crescita personale di tutti, anche dei calciatori. Lì si capì che sotto a quel programma c’era qualcosa di più ambizioso. Pazienza è la mossa vincente!”.