Non c’è pace per Daniele De Rossi. Ieri gli esami strumentali hanno evidenziato un nuovo guaio al soleo del polpaccio rimediato a causa dell’ingresso in campo nella sfida stellare contro i blancos di Zidane. Si riacutizza, dunque, un problema che ha tormentato il centrocampista di Ostia circa circa 5 volte negli ultimi due anni. “Forse avrei dovuto usare più prudenza nel farlo entrare dopo uno stop, faccio mea culpa, è mia la responsabilità del fatto che ora lo perdiamo per un po’ di tempo (un mese circa a quanto è emerso dalle indagini diagnostiche). Perdiamo un giocatore importante ma abbiamo le possibilità di sostituirlo. Vainqueur per esempio ha fatto vedere di essere un giocatore su cui possiamo appoggiarci, senza contare che Strootman sarà con noi da domani, verrà convocato come lo stesso Keita. Insomma, siamo coperti ma dispiace non avere un giocatore dello spessore di Daniele”.
E
D IL RUOLINO DI MARCIA? “Mi aspettavo di poter incidere maggiormente all’inizio sotto l’aspetto del contributo nervoso. Ci abbiamo messo qualche giorno più del previsto per oliare certi meccanismi. Alcune partite potevano andare diversamente, anche certe vittorie. Ovviamente non voglio dire che non ce le siamo meritate ma a volte abbiamo prestato il fianco a situazioni favorevoli per l’avversario e pericolose per noi. Ho forza e fiducia per il futuro perché vedo la giusta predisposizione al lavoro da parte dei ragazzi”.
I CASI…SPINOSI: “Mire (Pjanic) è un giocatore dalla qualità immensa. È vero che ha offerto una prestazione al di sotto del suo livello contro il Real ma c’è da dire che ha corso molto e questo è positivo perché vuol dire che ha ben recepito il mio messaggio: io volevo che mantenessimo più possesso palla rispetto agli avversari, in modo da fare meno fatica e da far emergere al meglio le capacità sue e dei compagni. Quando poi il pallino del gioco ce lo ha avuto il Real la situazione si è complicata e noi ci siamo dovuti adeguare. Ovviamente, però, è vero che il bosniaco può e deve fare di più”. L’esclusione di Edin Dzeko dall’11 titolare di mercoledì sera è stata una scelta a dir poco roboante, soprattutto se si considera che nell’ultimo turno di campionato il compagno di nazionale di Pjanic si era sbloccato trovando la rete su azione dopo un lunghissimo digiuno. Ovviamente i cronisti presenti in sala stampa non mancano di sottoporre anche questo imput al tecnico di Certaldo. “Quando si è ad allenare in una squadra come la Roma, bisogna che qualcuno rimanga fuori. Chiaramente chi viene escluso ci resta male, è nell’ordine delle cose. Tuttavia quello che conta per me è che si rimanga sempre entro il solco dei giusti comportamenti professionali e questo finora non è mai mancato. L’altra sera in panchina non c’era solo Dzeko. Domani potrà giocare come altri. Iago Falque finora è rimasto a fare dei lavori in più rispetto agli altri perché sentiva il bisogno di incrementare la forma fisica ed è un calciatore che mi piace perché sa fare più ruoli quindi lo tengo in considerazione. Anche Castan si sta impegnando in maniera straordinaria. Cerco di fare il massimo per il bene della Roma giacchè la cosa più importante è la squadra ed i suoi risultati. Dobbiamo tenere in considerazione soprattutto i 60 mila presenti l’altra sera. Quello è un patrimonio a cui essere devoti ma nei confronti del quale abbiamo una responsabilità”.
La vera patata bollente degli ultimi giorni in casa giallorossa è però soprattutto quella legata al Capitano. Pare che Totti, nel post partita di Champions abbia risposto ad un cronista iberico che avrebbe voluto intervistarlo: “ormai cosa ci fai con me?” come ad esprimere il profondo disagio di chi avverte di essere stato accantonato. Su questo punto, Spalletti è molto chiaro: “considero in maniera così forte Francesco come calciatore che lo valuto al pari degli altri perché il nostro obiettivo sono i risultasti ed è in virtù di questi che svolgo il mio ruolo. Son convinto che lui possa dare un immenso contribuito alla squadra dal punto di vista qualitativo facendolo però da dentro il gruppo perché lui non può stare laggiù da solo. In questo periodo si sta allenando bene e con continuità, è venuto il giorno dopo la partita con il Real ed ha fatto tutto quello che doveva fare. Può esser pronto per giocare. Non faccio il trombettiere, ma l’allenatore eppure forse ho contribuito anche io a farlo stare al di fuori del gruppo nella gestione precedente. Lui riesce a darti qualità purchè la squadra faccia un buon lavoro. Potrà essere titolare domani ma questo non esclude assolutamente Dzeko, non esistono contrapposizioni. Potrebbero anche giocare entrambi”.
Claudia Demenica
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