Spalletti-Napoli, i motivi della possibile rottura: dalla conferenza di oggi emergono in maniera abbastanza chiara i fattori che potrebbero portare all’addio di Luciano Spalletti.
L’attuale tecnico del Napoli non ne fa una questione di soldi, né tantomeno una questione di offerte ricevute da altri club (si è parlato di Juve nelle ultime ore).
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Il problema principale, leggendo tra le righe delle sue importanti dichiarazioni di oggi, è da ricercarsi nel rapporto sempre più deteriorato con De Laurentiis e soprattutto negli obiettivi da perseguire per il prossimo anno.
I MOTIVI CHE POTREBBERO PORTARE ALLA ROTTURA TRA LUCIANO SPALLETTI E IL NAPOLI.
“Non è vero che ho ricevuto offerte da altre squadre, falso. Poi non è vero che attendo offerte da altre squadre, falso. Non è vero che sto trattando il rinnovo con il Napoli, falso. Infine non è vero che devo pagare una penale se non voglio restare, falso….”.
Il fattore di maggior contrasto (più volte ripetuto da Spalletti in conferenza oggi e non solo) potrebbe essere negli obiettivi che gli vengono chiesti per il prossimo anno dal presidente Aurelio De Laurentiis.
Per Spalletti, con ADL sarebbe stato tutto già definito in quella famosa cena della scorsa settimana e dovrà essere il club ad ufficializzare il tutto.
IL CONTRASTO PRINCIPALE TRA ADL E SPALLETTI.
Non gli si può chiedere di vincere la Champions il prossimo anno come è stato fatto da ADL più volte, anche nella famosa cena con lo stesso Spalletti e anche nel corso della festa dello scorso 7 maggio post Napoli-Fiorentina.
La Champions è una competizione in cui: 1) devi poter competere con i soldi dei fondi e degli arabi che sono dietro le superpotenze del calcio europeo e avere una rosa super competitiva in ogni ruolo; 2) devi avere tanta fortuna nelle gare ad eliminazione diretta e sperare che tutti gli episodi vengano ogni volta dalla tua parte.
Quest’anno al Napoli è bastato avere due arbitraggi a sfavore (Kovacs e Marciniak) e andare a giocare a Milano senza l’attaccante più forte (Osimhen), senza il sostituto naturale (Simeone anch’egli infortunato) e con il vice-sostituto (Raspadori) con soli 15 minuti nelle gambe, per essere inevitabilmente fuori dalla Champions.
Per tutti questi motivi ADL non può chiedere a Spalletti di vincere la Champions e a quanto sembra dalle dichiarazioni del tecnico è stato purtroppo fatto.
Medesimo concetto era stato già espresso da Spalletti prima di oggi, ad Udine pochi minuti dopo essersi laureato campione d’Italia con la sua squadra: “Ora De Laurentiis dice di voler vincere la Champions, ma è troppo facile così, dice sempre il massimo e casca sempre in piedi”.
Detto ciò, il Napoli ha una rosa di primo livello e resterà di certo competitivo a prescindere dal tecnico che siederà nella prossima stagione sulla panchina degli azzurri.