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Castellammare di Stabia

Sky, Condò: “Guardiola è il ‘monaco guerriero’, Sarri un perfezionista: ho due retroscena”

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Le sue parole

Paolo Condò, opinionista Sky, ha rilasciato un’intervista a Il Mattino:

Guardiola e Sarri sono davvero simili? «Si, per il tipo di gioco che praticano, basato su principi praticamente inderogabili. Loro prendono i giocatori e li inseriscono nello schema al contrario della teoria dell’altra scuola calcistica, quella degli allenatori che organizzano il gioco nel modo piu’ efficace in base ai giocatori. Sul piano filosofico Sarri rappresenta la prosecuzione di Sacchi anche se dal punto di vista tattico e’ piu’ vicino al Barcellona di Guardiola, anche perche’ Arrigo e’ distante trent’anni».

Chi sono Pep e Maurizio lontani dalle panchine? «Guardiola e’ il “monaco guerriero” perche’ la sua dedizione e’ monastica: ritiene che si arrivi al vertice attraverso una quantita’ di lavoro impressionante. Le due ore di allenamento quotidiano sono collocate all’interno di oltre dodici passate in ufficio ad osservare i video. Mi disse Estiarte, il suo braccio destro, che Pep puo’ essere distratto dal pensiero del calcio al massimo per 36 minuti in una giornata. Sarri non e’ un monaco, proprio no, pero’ anche lui ha questa concentrazione altissima. Quell’intervista televisiva, gia’ fissata col suo procuratore, slitto’ perché avrebbe dovuto vedere tre partite della squadra con cui il Napoli giocava due settimane dopo. E nella sera in cui quell’intervista andava in onda Sarri disse: “Non potro’ vederla subito perche’ devo ripassare la partita per capire cosa non e’ andato”. Il Napoli aveva vinto per 7-1 a Bologna. Ma non e’ un atteggiamento forzato, loro davvero credono che attraverso l’accurata preparazione della partita si possa ridurre l’alea al 5 per cento, a quell’imprevedibile che mette in campo il campione avversario».

Che partita sara’ al San Paolo? «Sarri vorra’ dimostrare che non si accontenta dei complimenti: ora vuole vincere. E Guardiola vorra’ vincere per dimostrare di essere sempre il piu’ bravo. Ma e’ una rivalita’ sana, non c’e’ odio come ad esempio tra i duellanti Guardiola e Mourinho. E sincere, sincerissime, sono state le parole di Pep verso il collega prima e dopo la partita di Manchester: un riconoscimento al suo calcio e a quella idea comune».


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