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SILP CGIL: Fenomeno suicidi tra le Forze di Polizia sottovalutato

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SILP CGIL: Fenomeno suicidi tra le Forze di Polizia sottovalutato.Vicinanza e cordoglio alla famiglia della collega R.C

La notizia del suicidio, venerdì scorso a Caltanissetta, e dei funerali ieri a Mazzarino, della collega R.C ci lascia sgomenti e attoniti. Queste le parole del sindacato italiano lavoratori di polizia cgil di Caltanissetta in una nota indirizzata alla stampa e al questore di Caltanissetta.

“Oltre alla vicinanza ed al cordoglio per i familiari tutti, gli amici ed i colleghi di lavoro, di fronte all’ennesimo caso di suicidio tra gli appartenenti alle Forze di Polizia, ci sentiamo di esprimere preoccupazione nel constatare l’impotenza di importanti amministrazioni dello Stato nell’affrontare (o meglio, nel non affrontare) i casi di disagio vissuti dai propri dipendenti, il non essere in grado, per mancanza di norme, strutture, figure professionali e specialistiche, di riconoscere sintomi, disagi e cause e fornire adeguati servizi di assistenza e sostegno socio-psicologico; servizi che dovrebbero essere normali in un settore ad alta esposizione a fattori di stress psico-fisico.

La cosiddetta “sorveglianza sanitaria” ed i suoi strumenti non dovrebbero essere vissuti dai dipendenti, né usati dalle amministrazioni, come intimidatori e non dovrebbero indurre a sottovalutare o dissimulare situazioni che un buon servizio psicologico, inteso come normale e quotidiano presidio medico interno, potrebbe aiutare a superare o quanto meno ad affrontare, senza sentirsi abbandonati o, come avviene, “umiliati” dall’applicazione dell’art. 48, tanto utile quanto deresponsabilizzante.

Benché questi siano per noi poliziotti nisseni momenti di dolore e di rabbia per quanto accaduto, il nostro vuole essere un contributo di riflessione nell’ambito di interventi e progetti su come affrontare il cosiddetto “stress lavoro-correlato” del quale solo da poco e solo grazie ad alcune organizzazioni sindacali, tra cui la nostra, per fortuna si inizia a parlare.

Ma evidentemente ancora poco e con scarsi risultati.

Ed allora ci sentiamo di avanzare una proposta: oltre a responsabilizzare funzionari e quadri intermedi a segnalare tempestivamente casi di disagio e/o di stress palesati dal collega in servizio, la Questura di Caltanissetta, alla luce di quanto accaduto, si faccia avanguardia in questo campo ed istituisca uno sportello, un servizio, anche periodico, di ascolto e consulto, con la presenza di convenzionati specialisti del servizio sanitario nazionale, per dare SOSTEGNO a tutti i poliziotti, con garanzia di privacy e in modulato raccordo, ove necessario, con il presidio sanitario interno.

A nostro avviso, anche così si può e si deve combattere un fenomeno del quale purtroppo si parla SOLO quando ci si imbatte nella triste e drammatica realtà in maniera traumatica ed irreparabile.

Il Segretario Generale Provinciale P. MASTRANTONIO


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