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Sicilia, tre porta borse ogni deputato

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La Corte dei Conti della Sicilia: sospetto di assunzioni illegittime.

Scriveva qualche giorno addietro il ilsole24ore.com, “Corte conti: sospetto di assunzioni illegittime. C’è il sospetto di illegittimità nelle assunzioni degli 88 portaborse contrattualizzati dai singoli deputati all’Assemblea siciliana, grazie a una leggina, che fu approvata quattro anni fa, scattata all’inizio di questa legislatura. A quantificare la somma a disposizione di ogni deputato per i portaborse D6, poco più di 58.500 euro all’anno, è un decreto del 23 novembre dell’anno scorso firmato dall’ex presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, mai portato in Consiglio di presidenza. A sollevare il dubbio è stato il presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, che nel corso dell’adunanza pubblica stamani ha chiesto ai singoli capigruppo dell’Ars se fossero a conoscenza del decreto presidenziale 293/2017 e se fosse mai passato al vaglio del Consiglio di presidenza: tutti hanno risposto di avere appreso dell’esistenza del decreto solo dopo i rilievi mossi proprio dai giudici contabili, qualche giorno fa, che hanno chiesto chiarimenti ai gruppi proprio sulle assunzioni”.

Cioè: i deputati siciliani sono ormai (da anni) così unicamente interessati a farsi le proprie cose con i rispettivi codazzi, che non si curano neanche di accertare se un decreto legge è regolare prima di applicarlo ?

Non è quindi cambiato nulla alla Regione Sicilia ? Non è cambiato nulla nelle sue Istituzioni ? Non è cambiato nulla neanche negli Enti, Palazzi e Comuni ?

Continua il nepotismo, clientelismo, favoritismo, voto di scambio, compiacenza, connivenza, convittualità, omertà, spartizione, ipocrisia e solo propaganda ?

Tanto alla fine e come sempre, con l’estorsione fiscale pagano i buoi-cittadini che hanno i beni alla luce del sole e dichiarano i propri redditi. Mentre certi evasori sanno che a detta di tutti basta “oliare” le persone adatte al posto giusto per farla franca (come per tutto il resto nel sistema pubblico-politico italiano) ?

Ci attendono dunque altri cinque anni così ? E chi vivrà vedrà ? Poiché solo in questa maniera, come da decenni, può andare avanti la Sicilia ?

Qualcuno dal “continente” ci aiuti. Molti siciliani infatti, seppure con tutta la buona volontà, poi di fatto, per leggi, sentenze e regolamentazioni (deviate in quanto inventate da una politica isolana mentalmente prevaricatrice) nonché a causa (guarda caso) della parallela criminalità, siamo totalmente impotenti e forzosamente (anche mafiosamente) assoggettati, tanto che chi sfiora appena questo arrogante sistema costituzionale (e criminale) si deve già considerare fortunato se solo viene unicamente isolato.

Eloquente d’altra parte la seconda puntata di Hashtag24 a tg24sky sulla “massoneria” in cui si è, tra l’altro, appreso che in Sicilia e Calabria ci sono circa 1200 iscritti a logge che non sono identificati. La trasparenza e la legalità sono sempre rimaste assenti nel profondo Sud.

D’altronde è pure significativo che nonostante la legge 97/2016 sull’obbligo della trasparenza e motivazioni sui siti degli Enti pubblici e di quelli connessi al sistema pubblico, specialmente quando ricevono contributi da Unione Europea, Stato, Regione, Provincie, Città Metropolitane o Comuni, non c’è spesso chiarezza e spiegazioni se non prolisse retoriche e dati incomprensibili o incompleti.

Al riguardo poi, ciò che lascia ancora più sconcertati è che tutti sanno che diversi finanziamenti erogati, quali ad esempio per bandi, progetti, ecc. sono a volte soldi per foraggiare indirettamente i codazzi elettorali di partiti e candidati e per mantenere posti di sottogoverno sociale e pseudo-istituzionale.

Concludeva il citato programma di skytg24 con una videolettera al governatore della Sicilia:  “Carissimo governatore Nello Musumeci, le invio questa videolettera perché da quando nel novembre scorso è stato nominato presidente della Regione Siciliana lei ha una responsabilità cruciale. È quella di garantire, o almeno provare a garantire, un monitoraggio serio e costante delle massonerie deviate e del loro rapporto con la mafia. Certo è una missione ostica, rischiosa, segnata da trascorsi tutt’altro che incoraggianti, ma il suo curriculum dovrebbe essere una garanzia. Nel 2013 lei è stato eletto presidente della Commissione regionale antimafia e ha proposto sia la creazione di un osservatorio europeo sul fenomeno delle mafie, sia l’istituzione dell’ora della legalità per educare all’onestà i più giovani. Bella idea. Solo che nel frattempo gli investigatori hanno svelato proprio nella sua Sicilia uno sconsolante intreccio tra realtà massoniche e uomini d’onore. In particolare, hanno puntato il faro sulla provincia di Trapani, regno di Matteo Messina Denaro, per molti nuovo capo dei capi latitante di Cosa Nostra. Una realtà inaccettabile: per la popolazione, e per lei in quanto garante della legalità. Il che impone, sul fronte politico oltre che giudiziario, azioni forti, profonde, ispirate alla necessità collettiva di trasparenza. Oppure a vincere sarà, ancora una volta, la rassegnazione?”.

Tuttavia, per oggettività ritengo di dovere aggiungere che anche un Presidente di Regione, ma pure il singolo Magistrato, per quanto possa essere di buona volontà, forse non può quasi nulla in quel decennale acquitrino putrefatto che è di tutta evidenza la Regione Siciliana come pure in tutti gli altri Enti e Palazzi a scalare.

E non solo in Sicilia, ma risaputamente in tutto il Meridione. Quale sarebbe la soluzione ? Non lo so ! O forse dovrei immaginare l’abolizione per almeno dieci anni di ogni decentramento e quindi un totale commissariamento giuridico ?

Ps: Ma occorrono tre portaborse poiché le varie sacche sono troppo piene di … ?

A

dduso Sebastiano


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