Seppure presenziavano come un lampo nelle commissioni consiliari al Comune di Messina poi riscuotevano il gettone di presenza.
In appello le pene sono state comunque ridotte rispetto al primo grado. Il giudizio era scaturito dalla inchiesta nel 2015 definita “Gettonopoli”, per le presenze lampo di consiglieri nelle commissioni consiliari al Comune di Messina che così percepivano il gettone di presenza.
La Corte il cui presidente del Collegio è stato Alfredo Sicuro e a latere i giudici Arena e Grimaldi, ha letto il verdetto e condannato Giovanna Crifò a un anno e 5 mesi, ad un anno e due mesi Pietro Adamo, a un anno e tre mesi Nicola Cucinotta, ad un anno e sei mesi Carlo Abbate, a un anno e nove mesi a Benedetto Vaccarino, ad un anno e sei mesi Santi Daniele Zuccarello, ad un anno e sette mesi Paolo David, ad un anno e sei mesi Fabrizio Sottile, ad un anno e tre mesi Santi Sorrenti e Andrea Consolo, ad un anno e 5 mesi Pio Amadeo, ad un anno e 4 mesi Angelo Burrascano, ad un anno e due mesi Antonino Carreri, ad un anno e sette mesi Nicola Salvatore Crisafi, ad un anno e tre mesi Carmela David.
Per tutti pena sospesa. Revocata inoltre per tutti gli imputati la pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici. La provvisionale che dovranno pagare scende a 3 mila euro per ciascuno.
N
ell’immagine di copertina il Comune di Messina.
Adduso Sebastiano
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