In breve – Il lago Maggiore, insieme ad altri corsi d’acqua e laghi in Italia, è minacciato da una grave siccità dovuta all’instabilità climatica.
Il settimanale report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche evidenzia una situazione critica, con fiumi e laghi che oscillano tra abbondanza e carenza d’acqua nelle diverse regioni.
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Lago Maggiore in agonia!
La preoccupante minaccia della siccità sta gettando un’ombra sul bellissimo paesaggio del lago Maggiore e di molte altre risorse idriche in Italia. L’instabilità climatica sta avendo un impatto significativo sulle disponibilità d’acqua, come evidenziato nel recente report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
La siccità minaccia le acque, rivelando un futuro preoccupante.
Nelle diverse regioni d’Italia, la situazione idrica oscilla tra estremi opposti.
In Liguria, la generosa presenza d’acqua nei fiumi è un motivo di conforto, ad eccezione dell’Entella.
Tuttavia, a poca distanza, in Lunigiana, si vive la drammatica condizione di siccità, con il bacino della Marana esaurito e una vera e propria emergenza idrica.
La Toscana presenta un quadro variegato
Mentre il fiume Serchio è sotto la media, Arno, Ombrone e Sieve sfoggiano una buona salute idrica.
La Lombardia, invece, rivela un andamento simile a macchie di leopardo tra i suoi Grandi Laghi.
Il Benaco e il Sebino vantano percentuali di riempimento superiori alla media, ma il Lario e, soprattutto, il Maggiore, stanno lottando con livelli di riempimento al di sotto del 20%.
Quest’ultimo lago, in particolare, ha subito un drastico calo al 17,3%.
È evidente che il problema non si limita solo alla Lombardia.
Nel Piemonte, il fiume Po ha subito una diminuzione significativa della portata, tanto da essere dimezzato rispetto alla media storica e registrare livelli addirittura inferiori al 2022. Questa situazione di magra è una costante lungo il corso del Po, con evidenti impatti sulla disponibilità idrica.
L’ANBI sottolinea l’importanza cruciale di sviluppare infrastrutture di trattenuta delle acque, come laghetti, invasi o casse di espansione, per contrastare gli effetti dannosi della siccità.
Queste strutture possono trattenere le acque e rilasciarle gradualmente, facilitando l’infiltrazione nel suolo e riducendo il rischio di inondazioni durante eventuali ondate di piena.
Un elemento di particolare interesse è la situazione nel Centro Italia, che sta iniziando a risentire dei segnali di difficoltà già sperimentati l’anno scorso nel Nord.
Questo dimostra come la siccità non sia una minaccia geograficamente circoscritta, ma possa colpire diverse regioni del Paese.
L’ANBI richiama quindi all’azione preventiva, evidenziando l’importanza di intervenire tempestivamente per preservare le risorse idriche e mitigare i rischi derivanti da eventi climatici estremi.
In conclusione, nonostante le differenze regionali, l’allarme siccità è un campanello d’allarme che suona in tutta Italia.
Le variazioni climatiche e le condizioni meteorologiche stanno mettendo a dura prova i nostri corsi d’acqua e laghi, richiedendo azioni concrete per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche e affrontare gli impatti del cambiamento climatico.
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