L
a seconda giornata di campionato è segnata dal lutto sportivo del Trapani. La compagine siciliana, a seguito della seconda rinuncia a scendere in campo, viene estromessa dal campionato. I Granata salutano il professionismo dopo aver sfiorato addirittura la Serie A nella stagione 2015/2016 alla guida di mister Serse Cosmi. Allora la sorte volle che a vincere la finale promozione fosse il Pescara dell’allievo Massimo Oddo. Intanto in settimana sono diventate ufficiali le partecipazioni al prossimo campionato di Foggia e Bisceglie, le due squadre ripescate.
Passiamo ad analizzare le migliori e le peggiori formazioni della giornata appena trascorsa.
PROMOSSE
Juve Stabia – Le Vespe tornano alla vittoria in trasferta dopo 296 giorni. L’ultimo blitz esterno risale al clamoroso ribaltone contro il Chievo in un “Bentegodi” in clima natalizio (era il 13 dicembre). Vibonese che riporta nelle mente dei tifosi gialloblù splendidi ricordi, non solo quelli della promozione ma anche quelli legati ad un altro particolare evento. Nell’ultimo incontro con i calabresi al “Luigi Razza” di Vibo il match venne deciso nel finale. Prima il vantaggio dei padroni di casa con un pazzesco calcio di punizione al minuto 92. Le Vespe mai dome pareggiarono addirittura al 96’ grazie alla marcatura di Carlini. Anche domenica scorsa è stata una “questione degli ultimi minuti” ma con meno sofferenza per gli Stabiesi. Questa volta ci ha pensato il capitano Mastalli, colui che ha l’onere e l’onore di guidare la rinascita stabiese dopo le ceneri della retrocessione, a trascinare i suoi alla vittoria al termine di una splendida prestazione personale.
Teramo – I Diavoli si confermano la formazione più in forma delle prime due uscite stagionali. Nella scorsa giornata avevano portato all’Inferno il Palermo neopromosso abbattuto per 2-0 al “Bonolis”, questa volta è il Bari ad infrangersi contro gli Abruzzesi. Partenza a razzo del Teramo con Bombagi che con un siluro dalla distanza apre le danze solo al secondo minuto. La partita è lunga ma gli uomini di mister Paci (ex difensore di Juventus e Siena tra le altre) serrano i ranghi cercando di proteggere la propria porta. La squadra può contare su Lewandowski che non è parente di quello del Bayern e come mestiere ha quello di evitare i gol invece che segnarli. Il Bari è incontenibile e, dopo diverse occasioni, trova il pari con il difensore Celiento. Gli avanti dei pugliesi cercano di scardinare ancora la difesa avversaria ma con caparbietà e compattezza gli ospiti strappano un punto fondamentale.
Turris – I tifosi hanno atteso il ritorno in C per ben 19 anni e il giorno dell’esordio contro l’Avellino si mette di traverso un nubifragio che li costringe ad attendere ancora. L’esordio vero e proprio si disputa allora tra le mura amiche al “Liguori”. L’avversario non è dei più agevoli. La Virtus Francavilla è una squadra veloce e sa far male grazie soprattutto a bomber Perez. I Corallini assetati di rivincita dopo i tanti anni trascorsi in IV Serie, capitalizzano uno svarione difensivo degli ospiti. Celli addomestica male la sfera Romano gliela strappa servendo Giannone che non ci pensa due volte e centra l’incrocio. Il portiere Torrese resta quasi inoperoso per tutta la sfida. Al triplice fischio esplode la gioia dei pochi eletti che hanno potuto assistere alla sfida nell’impianto. La Turris è tornata in C e conquista i suoi primi 3 punti.
BOCCIATE
Paganese – Il punto strappato al Catania in trasferta sembra risalire ad un secolo fa. Tutte le cose positive della trasferta vengono subito dimenticate nella mezz’ora da horror contro la Ternana. Gli Azzurrostellati vengono travolti dalla qualità e dalla forza dei Rossoverdi umbri che chiudono il match già al minuto 38. Paganese mai in partita. Non viene scoccato nessun tiro pericoloso dalle parti di Iannarilli che assiste allo svolgimento della gara da spettatore non pagante. Nel finale i padroni di casa perdono la testa con l’espulsione di Bramati per un brutto fallo a centrocampo ed il portiere deve fare gli straordinari in più di qualche occasione per salvare il passivo già molto pesante. L’avversario era sì superiore ma non c’è mai stata partita, poco mordente e siamo solo alla seconda di campionato.
Monopoli – Dopo il “sacco” in quel di Castellammare, il Monopoli non si ripete e cade in casa contro il Catania. Partono bene i Gabbiani con un’occasione in avvio, ma non spiccano mai il volo. Sono gli Etnei ad uscire alla lunga distanza imbastendo qualche azione offensiva. L’equilibrio regna sovrano fino al minuto 52 quando viene spezzato solo grazie ad un gol maturato sugli sviluppi di un calcio piazzato. La reazione dei pugliesi non arriva e il match termina 0-1. Solito copione del Monopoli: si alternano grandi partite ad altre molto piatte che rischiano di compromette gli ambiziosi piani della dirigenza Biancoverde. La missione deve essere la continuità, quando non si può arrivare all’obiettivo col bel gioco bisogna farlo in tutti gli altri modi possibili. Siamo appena all’inizio, che questa partita sia di monito per il prosieguo.
Viterbese – Nella sfida della prima giornata contro la Ternana i Laziali avevano conquistato un buon punto su un campo ai limiti della praticabilità causa maltempo. La prima in casa contro l’Avellino è un match giocato sul filo del rasoio. I Gialloblù vanno più volte vicini a sbloccare il punteggio ma Rossi non centra lo specchio. La difesa si muove bene e riesce ad arginare i tentativi del bomber Maniero. I binari del match sembrano condurre al più classico pareggio ad occhiali, con la posta in palio divisa tra le due contendenti. A sparigliare le carte in tavola è la zuccata di D’Angelo a tempo scaduto che fa ululare i Lupi e ferisce mortalmente i Leoni. Viterbese anonima così come nella precedente uscita. Sotto accusa c’è inevitabilmente il reparto offensivo: dopo 180 minuti ancora a secco. La mancanza di Tounkara (9 gol la scorsa stagione) si fa sentire, urgono rimedi.