S
equestro di beni ad una società per la fabbricazione di materiale plastico domiciliata a Palermo per omessi ricavi di oltre 6,5 milioni di euro
Sequestro per circa 450.000 euro provento di reati tributari
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente del profitto di reati tributari emesso dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, per un valore complessivo pari a circa € 450.000.
Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico – finanziaria di Palermo scaturiscono dalle risultanze di una verifica fiscale eseguita nei confronti di una società operante nel settore della fabbricazione di materiale plastico, già domiciliata a Palermo ma con unità produttiva ubicata nella zona industriale di Castelvetrano (TP), che negli anni 2016 e 2017 non aveva dichiarato al fisco ricavi per oltre 6,5 milioni di euro.
In considerazione dell’ingente evasione ricostruita dagli specialisti del Gruppo Tutela Entrate del Nucleo di polizia economico – finanziaria, al termine della verifica fiscale sono stati segnalati alla Autorità Giudiziaria di Palermo i due rappresentanti legali pro-tempore per il reato di omessa dichiarazione (art. 5 del D.Lgs. 74/2000).
Il G.I.P. del locale Tribunale, al fine di salvaguardare gli interessi erariali a beneficio della futura azione di riscossione, ha emesso un provvedimento cautelare grazie al quale sono stati sottoposti a sequestro disponibilità finanziarie, un immobile con relative pertinenze, un’autovettura e quote societarie, fino alla concorrenza dell’Imposta sul Reddito delle Società (I.RE.S.) evasa (c.ca 450.000 euro).
L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, in stretto coordinamento con la Procura di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità e a garantire il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme provento delle condotte illecite e tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge, soprattutto nell’attuale fase di congiuntura economica negativa causata dalla pandemia in atto.