“Ma occhio anche a Inter e Roma”
Il cuore diviso in due: metà azzurro e metà bianconero. Due gli scudetti vinti in Campania, cinque quelli vinti sotto la Mole Antonelliana. Ciro Ferrara, doppio ex di Napoli e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Stampa in vista del match di venerdì sera tra la prima e la terza in classifica.
“La sento tanto, ancor più adesso che non gioco. Un destino, visto che debuttai contro i bianconeri e che non ho fatto parte di altre squadre: ho vissuto il periodo più bello della storia azzurra e conquistato poi tanti successi con la Juve”.
La sfida ha sempre avuto un fascino particolare, oggi ancora di più…
“Per il Napoli non è più soltanto la partita dell’anno: al di là della rivalità e del prestigio, vincere diventa importante per lo scudetto. Come succedeva ai miei tempi”.
C’è chi sostiene che stavolta non sia solo importante, ma decisiva.
“Non credo, il cammino è lungo, certo una vittoria del Napoli darebbe un segnale ancora più forte al campionato: 7 punti di vantaggio non regalerebbero certezze, ma darebbero uno strattone, anche perché nel turno successivo, incrociandosi Juve e Inter, ci sarebbe la possibilità di allungare ulteriormente. Quanto ai bianconeri, al di là delle distanze ridotte, un successo inciderebbe moltissimo sul morale”.
Il rendimento della Juve è ottimo, quello azzurro straordinario…
“La Juve, negli ultimi anni, ha potuto permettersi qualche passo falso perché le avversarie non sapevano approfittarne: oggi viaggiano a mille, la quota scudetto si alzerà”.
Parla al plurale: non ritiene, quindi, il titolo un affare a due?
“Di sicuro Napoli e Juventus sono le squadre più attrezzate, ma occhio all’Inter di cui si parla poco ed è un vantaggio: non possiamo escluderla dal giro, come non possiamo escludere la Roma”.
Lei per chi sta? (sorride)
“La Juventus ha vinto sei scudetti di fila, può lasciarne uno: il cuore dice Napoli, mi auguro possa vivere questa grande soddisfazione”.
Cos’ha il Napoli più degli anni scorsi?
“Vince partite che prima non sarebbe riuscito a vincere,anche se capita di non giocare bene. È segno di maturità, di una diversa solidità anche mentale: gli scudetti si vincono attraverso continue tappe, il campionato è lungo e lo stress elevato, nemmeno i grandi club stranieri vincono sempre attraverso lo spettacolo”.
Sarri ama il bel gioco, Allegri privilegia il risultato: chi ha ragione?
“Non esiste una verità, la vittoria si può ottenere in diverse maniere. Prendo atto del gioco del Napoli, una novità assoluta in Italia, ma sono per una via di mezzo”.
Senza Higuain, per la Juventus sarà più dura?
“Sarebbe un’assenza pesante, ma ci sono altre risorse. Più che di singoli fuoriclasse, credo sia questione di carattere, condizione, atteggiamento: per uscire indenni dal San Paolo, dovrà fare una super partita”.
Mertens centravanti doc: se lo aspettava così determinante?
“È stato una sorpresa, merito a Sarri che in un momento di difficoltà ha saputo inventarlo. L’allenatore era stato bravo anche all’inizio del percorso, quando per rispettare le caratteristiche della squadra rinunciò al trequartista con cui giocava a Empoli”.
Dicono che il vero problema del Napoli sia la rosa corta.
“Serve qualche cambio, ritmi così sono difficili da mantenere. Ci sono giovani bravi, ma sarebbe comunque importante intervenire sul mercato: è un anno troppo importante”.
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