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ra i vantaggi di un lungo stato di alterazione febbrile c’è la possibilità di accedere in condizioni di beato ottundimento alle delizie della tv del pomeriggio, inesausta spacciatrice di stimolazioni sul delitto della signorina Rosboch. Nulla ci è stato risparmiato, neppure la richiesta di seminfermità mentale per l’ignobile adescatore di professoresse in cerca di forti emozioni. Costui sarebbe già stato in cura da uno psicologo, ohibò. E la sua tendenza a rifarsi i connotati a ogni cambio di stagione lascerebbe intendere un disturbo di identità e un’indole fragile, doppio ohibò.Â
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L’avvocato difensore dei colpevoli è mestiere infame che costringe a qualsiasi genere di arrampicata sui muri ospitali della legislazione italiana, ma stavolta l’impresa risulta particolarmente improba. Un ingannatore seriale tutto può essere tranne che matto. Un manipolatore inesausto di uomini e donne tutto può essere tranne che matto. E un ragazzotto ancora implume che ha la lucidità di individuare signore fragili, il talento nel sedurle e la ferocia nel piegare il loro bisogno d’affetto ai propri fini tutto può essere tranne che matto. Intorno a questo Gabriele Defilippi si sta però mettendo già in moto il frusto copione di troppe tragedie nostrane: il tentato suicidio dimostrativo, il desiderio conclamato di farla finita, lo scaricabarile sul complice. Aspettiamoci un secondo tempo a base di pentimenti e ravvedimenti miracolosi, per la gioia delle immancabili fan. Se non riescono prima a farlo passare per matto, col tempo diventerà un divo.Â
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*lastampa
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