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Castellammare di Stabia

Scala pone un problema e la risposta del sindaco ad altro indirizzo

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Questione Cirio, Marina di Stabia e CMI. Sgarbo istituzionale per Scala da parte del sindaco. Il problema social, politica, amministrazione e informazione

Scala pone un problema e la risposta del sindaco ad altro indirizzo

Castellammare di Stabia – Riprendiamo una questione, sollevata dal consigliere Tonino Scala, che, oltre ai problemi, di per se già importanti, ha evidenziato aspetti comportamentali discutibili del primo cittadino. Una questione che ha anche messo in luce come non opportunamente si pone l’amministrazione, ma anche un po’ tutta la politica, rispetto alla comunicazione.

I

l consigliere di Liberi e Uguali protocolla una nota indirizzata al primo cittadino e poi la invia a tutti gli organi d’informazione.

Una missiva attraverso la quale rappresenta il suo disagio nel constatare, e non è la prima volta che lo denuncia, com’è svuotato il ruolo del Consiglio comunale, che assolve la sua funzione prevalentemente quando alcuni problemi l’opposizione riesce a portali all’attenzione del luogo deputato e che i gravi problemi che vive la città rimangono fuori.

Oltre al fatto che le poche decisioni assunte, prosegue Scala, “vengono diluite nel tempo se non del tutto abbandonate, come nei casi di Fincantieri e di Terme, dell’appalto dei rifiuti, del Piano casa, della condizione dei quartieri, del dissesto idrogeologico, nonché delle azioni da mettere in campo per contrastare la camorra ed ogni forma di illegalità”.

Il consigliere nella nota ripropone il problema che riguarda la Cirio, che presenta un aspetto complesso, tecnico, delicato e che non sempre dai più, viene inquadrato nella sua giusta dimensione.

Il Consiglio comunale decide a luglio scorso, a seguito di una mozione, di incaricare il dirigente a compiere un atto ricognitivo dell’intera vicenda Cirio, che contava dell’autorizzazione a costruire da parte del Commissario ad acta, ma che mancava della licenza che poteva essere rilasciata solo dopo il pagamento, cosa non avvenuta, degli oneri di urbanizzazione.

Atto ricognitivo protocollato il 1 ottobre e reso noto ai consiglieri, a fine novembre, dove viene evidenziata l’esigenza di concedere 30 giorni per dare la possibilità di compiere tutti gli adempimenti necessari.

Decisione per Scala, in contraddizione con quella auspicata in Consiglio comunale, che ci sarebbero dovute essere azioni consequenziali a tutela dell’Ente e dunque l’invio degli atti alla Magistratura. “Mi auguro che trascorsi ormai più di sessanta giorni dalla nota in questione chi di dovere abbia attivato la procedura (30 giorni) prevista nell’atto ricognitivo. In mancanza, sarebbe una vicenda di una gravità inaudita”.

Nel frattempo ribadisce la richiesta di trasmettere, senza ulteriori indugi, la relazione del dirigente alla Procura della Repubblica e di portare la discussione in Consiglio comunale.
Altro problema che viene trattato nella lunga e articolata nota, quello di Marina di Stabia a seguito di un’intervista del sindaco rilasciata a un giornale locale.

Un modo allarmante, per Scala, di affrontare un tema delicatissimo e vaghe dichiarazioni che accrescono le già esistenti preoccupazioni “ad evidenziare dopo tutti questi mesi un bilancio dell’azione amministrativa davvero insufficiente”.

Anche questa una vicenda complicata, che merita approfondita discussione nella massima assise cittadina, cui spetta il diritto dovere di esprimere il preventivo parere e dunque dare delega al sindaco di partecipare alla programmata Conferenza di Servizi nel corso della quale pare debba essere presentato il progetto esecutivo appunto monco del parere obbligatorio del Consiglio comunale.

Altri aspetti tecnico-amministrativi vengono affrontati da Scala che comunque, come già in precedenza abbiamo avuto l’opportunità di riportare, ci tiene a chiarire che è contro a laceranti discussioni che poi non sono capaci a dare soluzioni al problema e che “facciano perdere di vista il valore e l’importanza che ha per Castellammare il definitivo decollo di Marina di Stabia con il completamento delle opere a terra, non ultimi gli effetti positivi che ne deriverebbero anche per la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Il consigliere di Liberi e Uguali pensa che vada individuato un percorso veloce e dunque la possibilità di aprire cantieri e ridare fiducia alla città.
Un ultimo aspetto che viene affrontato, l’attenzione che va posta al quartiere CMI che ha subito disagi per una serie di motivazioni e dunque l’ennesimo appello alla discussione.
A questa lettera aperta ad appannaggio di tutta la comunità, il sindaco affida la sua risposta a un solo giornale on line.

Uno sgarbo di profilo istituzionale, per Scala, “risposta puerile nell’approccio. A una lettera regolarmente protocollata il sindaco risponde su un giornale e solo a uno e comunque non al consigliere comunale”.

Per Scala quella nota sul giornale è come se non esistesse e conclude chiedendo al sindaco “di fare il sindaco, di amministrare. Adesso che comincia a non dare più la responsabilità alle passate amministrazioni, su tutti i problemi dà la responsabilità ai dirigenti. Se ci sono responsabilità di questi ultimi, lui che governa oramai da 18 mesi, ha il dovere e la responsabilità di attivarsi nei loro confronti e risolvere i problemi. E’ stato eletto per governarla città, cosa che non sta facendo”.

Nella nostra redazione nessuna nota è arrivata da parte del sindaco a risposta di una lettera nota a tutti.
Accennavamo prima al problema politica/amministrazione e comunicazione, un argomento che necessiterebbe di confronti e discussioni ma, solo un cenno per evidenziare come comunica l’amministrazione con i giornali e dunque la città.

Sicuramente un politico, un sindaco può decidere di affidare una sua dichiarazione a una sola testata, le altre si organizzano ma, a una lettera aperta e di tutti deve necessariamente, fosse solo per rispetto, fornire a tutti la sua risposta.

Una comunicazione insufficiente e carente di questa amministrazione che comunica prevalentemente con Face book e un numero risicato di battute.

Chiara è l’intenzione di saltare l’intermediazione del giornalista, con il tentativo di dare il carattere della bi-direzionalità alla propria comunicazione, e poca probabilità, visto anche come velocemente si leggono le notizie e come poco si approfondiscono, di entrare nel merito e dunque una visione superficiale e di ricerca di solo consenso.

Cosa che può essere giustificabile al politico e in campagna elettorale, ma non a un sindaco che è di tutta la città che, con il suo proporsi giornalmente ai cittadini per informarli, non solo per dovuta trasparenza, deve anche per tentare di farsi accompagnare passo passo, con le varie interazioni, nelle sue quotidiane decisioni.

Non sarebbe male una discussione su questo argomento e non solo dei colleghi, ma di quanto nei fatti intendono occuparsi della città.

Giovanni Mura

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