Scafati, mazzette in cambio di sentenze favorevoli: sequestrati beni per oltre 1,5milioni al Giudice di Pace corrotto
Nella mattinata di oggi, i militari della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, che porterà alla successiva confisca dei beni, nei confronti del giudice di pace A. Iannello, arrestato lo scorso 27 settembre, insieme ad altre 22 persone, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. In particolare gli sono state sequestrate disponibilità finanziarie, due immobili situati nella città di Scafati e beni mobili per un ammontare complessivo di oltre 1,5 milioni di euro.
Il provvedimento è stato emesso dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore Annachiara Fasano e si inserisce in un’indagine più ampia svolta dalla Guardia di Finanza, coordinata dalle Procura di Torre Annunziata, Roma e Nocera Inferiore, che ha consentito di fare luce su episodi di “corruzione in atti giudiziari” messe in atto da diversi giudici di pace, numerosi avvocati e svariati consulenti tecnici “rispetto a pratiche e contenziosi riguardanti sinistri stradali, in alcune circostanze caratterizzati da profili di falsità“.
Il magistrato corrotto avrebbe confermato gran parte delle accuse, respingendo però l’ipotesi di aver stravolto le sentenze per avere denaro. Ma l’impianto accusatorio non è stato cambiato. Ad incastrarlo infatti – riferisce SalernoToday – ci sarebbero anche delle riprese video, registrate all’interno del suo studio, dove periti e consulenti versavano una quota in denaro per le nomine da parte del giudice.
Video che incastrerebbero anche gli avvocati, invitati a consegnare una parte dei risarcimenti per un giro di falsi incidenti. Tra gli indagati ci sono anche alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine. Ad oggi sarebbero circa trenta gli episodi corruttivi ricostruiti in un mese e mezzo di indagini.
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