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tamane Scafati si è svegliata “rivoluzionaria” ma soprattutto esausta.
La marcia che si è tenuta sul disinquinamento del Fiume Sarno, organizzata da un gruppo dignitoso e fiero di cittadini scafatesi è stata una chiara dimostrazione di “esasperazione” costante a cui l’intera popolazione è sottoposta. Io ho marciato con i miei concittadini , ho avvertito il calore della gente, la voglia di cambiare, l’unione che da forza, avvertendo un senso di appartenenza al mio territorio, quelle radici che nonostante tutto non ti fanno andar via.
La manifestazione si è svolta senza bandiere di partito, senza fini politici, senza proclami ciò che si denuncia è lo stato di degrado in cui versano le acque del fiume Sarno. Sono anni che chiediamo di intervenire, manifestazioni ne sono state fatte tante, promesse, progetti ma sono rimaste parole altrimenti oggi non ci saremmo trovati in tanti, uniti, fieri a marciare silenziosi. La dignità quando te la violano ti ferisce l’anima, credo che ci abbiano umiliato abbastanza.
La politica alle mie domande non deve rispondere “hai ragione”, ma deve dare una risposta incalzante, deve creare condizioni , risolvere problemi , avere il coraggio di ripensare alle priorità e la salute dei cittadini oltre ad essere una priorità è un diritto inviolabile.
La domanda che nasce spontanea a qualcuno è “ora che avete fatto la marcia che fate?”
La risposta è “ Chiunque voglia privarmi della dignità è destinato a perdere” diceva Nelson Mandela, la verità è che stamane la risposta a tutte le domande possibili l’ha data la massa e l’emozione dell’unione, rimarceremo, ora che ci siamo ritrovati come Popolo sappiamo che l’unica risposta da dare “Uniti sicuro non ci fermeremo”
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