Scafati, caso Pistol, i soccorsi sono stati molto lenti: 30 sono le persone indagate
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a procura di Nocera Inferiore ha deciso di partire dall’indagine su due momenti principali nel caso di Anna Pistol, la 33enne di Scafati e madre di 5 figli morta il 23 dicembre scorso. Il primo momento si ricollega ad un presunto ritardo riguardante l’intervento da parte del personale del 118, mentre il secondo fa riferimento al momento in cui la donna è stata trasferita alla rianimazione di Pagani, avvenuto da Nocera Inferiore, e comunicato al marito con una telefonata senza fornire dettagli. Al momento il marito ha deciso di non rilasciare dichiarazioni ma di volere “chiarezza assoluta” sull’accaduto.
Il 20 settembre scorso Anna era stata colta da un malessere improvviso, una difficoltà respiratoria. Sembrerebbe che nella vicenda, di grande rilevanza sia stato il fatto che l’intervento del 118 non sia stato immediato, in quanto sarebbero trascorsi diversi minuti prima a telefono con il marito della donna che chiedeva l’invio di un’autoambulanza e poi successivamente per l’intervento sul posto da parte dei sanitari.
I primi soccorsi alla donna erano stati fatti da amici e parenti; successivamente quando la 33enne era stata trasferita in autoambulanza a Nocera, era stata colpita anche da un arresto cardiaco per diversi minuti, un tempo molto lungo, come viene riportato nella denuncia, che non viene escluso come primo errore nella fase dei soccorsi e assistenza. Dal 20 Settembre al 2 Ottobre, Anna è stata ricoverata all’ Umberto I di Nocera, dove le sue condizioni sarebbero state critiche fino al suo trasferimento a Pagani, poi qualche accenno di miglioramento. Una delle diagnosi fatte dai medici era un problema neurologico, che sarà oggetto di indagine; nella fattispecie le rassicurazioni dei medici sono servite a poco, la donna è morta il 23 dicembre. La denuncia è stata fatta ai Carabinieri di Pagani, e grazie al sostituto procuratore Gaetana Amoruso, èstato aperto il fascicolo di inchiesta, che ha visto indagate trenta persone.
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