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Sbarchi record di migranti

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li sbarchi di migranti in Italia riprendono con forza: in pochi giorni si è verificato il 10% degli arrivi del 2016 e sono stati salvati mille minori arrivati da soli. Ma i numeri del ministero dell’Interno raccontano che è sempre più difficile ottenere lo status di rifugiato: viene accolta solo una richiesta su venti.

Sbarchi, l’assalto di fine estate: salvati anche mille minori soli

In pochi giorni il 10% degli arrivi del 2016. I centri della Sicilia al collasso

È alta stagione per i trafficanti di uomini. Anche l’anno scorso era successo proprio adesso. Alle fine di agosto e prima dell’inizio dell’autunno, durante l’ultimo mese di bel tempo con le condizioni del mare favorevoli. «È incominciato il grande assalto di settembre», dice un esperto del Viminale. «Temiamo un record di sbarchi».

Il record c’è già stato, a dire il vero. Ed è quello registrato fra la mattina di lunedì 29 e la notte di martedì 30 agosto. Quando nel giro di quarantott’ore sono stati soccorsi 13.500 migranti fra le coste siciliane e la Libia. Cioè in due giorni sono sbarcati più del 10 per cento di tutti i migranti arrivati in Italia nel 2016. Erano 105.628 al 28 agosto, sono diventati 119.128 adesso. Così, per la prima volta, ed è un altro record, l’andamento complessivo di quest’anno supera quello dell’anno scorso. Alla fine di agosto del 2015, infatti, i migranti sbarcati in Italia erano stati in tutto 116.141.

C’è un fatto nuovo che potrebbe spiegare bene questo sorpasso. La prima ad essersene accorta è stata il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini: «L’altra notte sull’isola sono sbarcate più di mille persone, portate a terra da diverse motovedette della capitaneria di porto, molte donne e bambini. Una di queste motovedette era piena di migranti in arrivo dal Bangladesh». Non era mai successo o quasi. In Italia, in genere, sbarcano nigeriani e eritrei, arrivano persone provenienti dal Gambia, dal Sudan e dalla Costa d’Avorio. I migranti bengalesi avevano sempre cercato di raggiungere l’Europa attraverso la Turchia, passando per la Grecia e poi risalendo la cosiddetta rotta balcanica. Ma l’accordo firmato a marzo fra l’Unione Europea e il presidente turco Erdogan ha di fatto, sul lungo periodo, cambiato le grandi direttrici migratorie. Teoricamente chiusa la rotta balcanica, anche se non praticamente, visto che sono comunque passati oltre 24 mila migranti dal momento della firma dell’accordo, i trafficanti di uomini si sono già riorganizzati. In alta stagione si fanno affari d’oro. Ora le partenze di massa passano dalla Libia o dall’Egitto. L’unica via possibile, la lunga attraversata del Mediterraneo. Molto pericolosa.

Ed ecco, infatti, un altro record del 2016: quello dei morti affogati, oppure morti per le esalazioni dei motori e dispersi. Sulla rotta del Mediterraneo centrale si registra l’85 per cento di tutti i decessi in mare. Sono 3167 solo i morti di quest’anno. «Un aumento di oltre un terzo» spiega Frank Laczko dell’Oim, l’organizzazione mondiale per le migrazioni. «Nel 2016 è morto un migrante ogni 85, rispetto a un migrante ogni 276 nel 2015».

Record di arrivi, record di morti. Record anche di minorenni non accompagnati che oggi si trovano in Italia. Più di mille arrivati solo con l’ultima ondata, 11.797 al 15 luglio scorso. Cinquemila si trovano in Sicilia.

Le strutture per l’accoglienza, soprattutto quelle del Sud Italia, sono vicine al collasso. A Lampedusa il centro di registrazione e identificazione può ospitare 400 migranti. Ieri sera erano accampati in più di 1600. «È la prima vera emergenza dall’inizio dell’anno», dice il sindaco Nicolini. Martedì notte il rimorchiatore Asso 25, che in genere si occupa di rifornimento alle basi petrolifere, aveva a bordo 1100 migranti. Secondo le indicazioni, avrebbero dovuto sbarcare a Palermo. Ma poi alcuni momenti di tensione a bordo hanno costretto il comandante a chiedere l’attracco nella più vicina Lampedusa. Ecco il motivo del sovraffollamento. «Mi hanno detto che le navi impegnate nei soccorsi in questo momento sono tutte impegnate, fra Sicilia, Campania e Sardegna», dice ancora il sindaco Nicolini. Sono nati bambini a bordo, c’è stato un battesimo. Stanno per sbarcare anche due salme. Lampedusa è abituata all’emergenze, passerà anche questa. Ma è sempre più chiaro che l’Europa sia divisa in due. Grecia e Italia a Sud, tutto il resto a Nord, dietro frontiere blindate. È quello che si vede a Ventimiglia, oppure al confine con la Svizzera. Tentativi di passare e andare oltre. Due giorni fa ad Atene c’è stata una manifestazione dei profughi bloccati in Grecia. Sono 65 mila e chiedono di poter proseguire il viaggio o almeno condizioni di vita più dignitose.

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