S
arri deve porsi delle domande sulla gestione del gruppo perchè sembra si sia spaccato. Da un lato i titolarissimi, dall’altro quelli che giocano solo per cause di forza maggiore. Ieri è successo a Sepe e a Mario Rui, schierati in campo dal primo minuto per far fronte agli infortuni di Reina e Ghoulam, hanno fatto una partita discreta.
Ma la vera causa che ieri ha fermato la corsa del Napoli è stato lo stress psicofisico della sfida contro il Manchester City che ha influenzato gli azzurri. In particolare hanno accusato la stanchezza Hamsik, Callejon e Mertens. Lo stesso Sarri lo ha ammesso nel post partia commentando cosi: “In attacco c’è mancanta la solita brillantezza, l’unico difetto di una prova nel complesso potivita. Si è fatta sentire la fatica dei 90′ contro il City, giocati ad un ritmo superiore alla media“.
Il turnover scelto dall’allenatore del Napoli ha coinvolto Sepe, Mario Rui e Zielinski. Continuano a rimanere in panchina giocatori come Diawara, Giaccherini, Rog. Ounas è entrato solo nel finale per sostituire un Callejon sotto tono.
Ai tre tenori non è permesso tirare il fiato, colpa anche dell’infortunio di Milik di cui Sarri ammette di sentire la mancanza: “Non è facile fare a meno di lui, come perlaltro di Ghoulam“.
A sfruttare a proprio vantaggio la stanchezza e la mancanza di turnover è stato l’allenatore del Chievo Verona, Maran che ha chiuso ogni spazio del Napoli.
Così commenta la Repubblica
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