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Castellammare di Stabia

Sarri: “Partita difficile contro il Feyenoord, ma possiamo fare la storia”

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Le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa in vista della sfida di Champions League contro il Feyenoord

Le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa in vista della sfida di Champions League contro il Feyenoord: “Per dare ragione a chi sostiene che non cambio mai, domani giocherei in 10. Abbiamo perso Milik e non ci siamo mai lamentati. Abbiamo perso Ghoulam quando era il miglior terzino sinistro d’Europa e nessuno ha battuto ciglio. Domani giocheremo senza Insigne e dovremo far bene lo stesso. Sarà una partita difficile, il Feyenoord è cresciuto in questo periodo. Il rischio è togliere energie per una partita per la quale non potremo decidere il futuro. Domani, con un pizzico di culo, potremmo essere l’unico Napoli della storia ad accedere due volte agli ottavi di Champions League. Cosa sono disposto a fare in caso di qualificazione? io ho già dato (ride ndr). Quest’anno abbiamo fatto quasi sempre bene. E’ chiaro che è un modulo che ha dei risultati se lo fai con due attaccanti che per caratteristiche sono prime punte rispetto a uno schieramento con giocatori adattati. Mi sono pentito di averlo fatto negli ultimi minuti con il City, perché abbiamo preso 2-3 contropiedi che hanno fatto venire fuori un risultato che ha fatto cambiare l’idea della partita stessa. Questo mi ha fatto sentire il colpa, come se avessi mandato i miei ragazzi verso un’umiliazione. Se ci fosse stato  Milik, magari sarebbe andata diversamente. Così come venerdì poteva esserci utile. Mi sono pentito e mi sono anche scusato con i miei. Con Guardiola mi scambio qualche messaggio, parliamo di calcio in generale Sarebbe un’offesa nei suoi confronti chiedergli di domani, perché chiedendo metterei in dubbio i suoi valori. Noi siamo certi che il City giocherà per vincere. Se poi lo Shakhtar farà punti dovremo riconoscere che saremo fuori perchè loro avranno fatto più punti di noi. La sconfitta di venerdì contro la Juventus ci ha fatto sicuramente male. Abbiamo concesso poco a loro, meritavamo appena un pareggio. Ieri ero preoccupato perché avevo visto ancora delle imperfezioni, ma oggi mi sono tranquillizzato dopo l’allenamento. La partita di domani ci dirà se siamo grandi: quest’ultimi cadono e si rialzano, gli altri no. Pensare a una gara dove non possiamo influire, ossia in Ucraina, piuttosto che pensare a noi. Non capisco di che crisi si parla, altrimenti io sono diventato un cretino e Mertens uno scemo. Questa squadra ha fatto 206 punti in 91 partite, ora siamo diventati scarsi perché non stiamo segnando? Abbiamo mosso la palla meno velocemente e in attacco siamo stati meno pericolosi del solito. Mettere in dubbio tanti mesi di lavoro, mi sembra un po’ troppo. Abbiamo solo avuto qualche acciacco di troppo e qualche sfortuna di troppo. Ma questo fa parte di una stagione: è normale che non ci siano sempre gli stessi risultati. Abbiamo recuperato lo scorso anno, ce la faremo anche questa volta. in caso di qualificazione Ci darebbe un bel premio dal punto di vista economico (ride, ndr), che è l’aspetto che
non mi interessa. ci sarebbe il gusto di essere il primo gruppo del Napoli ad accedere due volte agli ottavi di Champions league. Ma non è semplice entrare nell’elite europea, soprattutto poi per le italiane. Sarebbe quindi la conferma di poter
fare bene e ci darebbe la convinzione che nella prossima Champions possa fare di più. La mia sensazione è che la mia squadra si senta in prova finora. In caso di qualificazione, ci sarebbe la consapevolezza di essere tra le più forti d’Europa. E come si dice a Firenze, la prossima ce la giocheremmo a brutto muso. Non voglio essere un bravo psicologo, ma un allenatore forte. Io dico in faccia quel che penso e loro fanno lo stesso. Credo che la reazione ce l’hanno sicuramente, bisogna solamente evitare di perdere un briciolo di fiducia nei propri mezzi che ci siamo costruiti con 27-28 mesi di risultati per una partita in cui il risultato ci ha dato contro ma in cui tutto sommato bisogna uscire con la convinzione che siamo cresciuti. Fare 83 a 17 come predominio territoriale, non è roba di tutti i giorni. Ricordiamo che ha fatto due finali di Champions in questi anni. Che la partita sia andata così male come qualcuno dice, non mi torna. Loro piuttosto erano in difficoltà. Parlerei poco, perché ci sono dei momenti in cui loro devono andare forza a me. Mentre loro ritornano a casa dalle famiglie, io torno e bestemmiavo in 8 lingue. Chi ne esce peggio, sono io. Ma mi basta poco per caricare le pile: basta vedere 10 minuti giusti di allenamento e ci sono di nuovo”


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