Il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, questa sera sfiderà Massimiliano Allegri. Una sfida tra due degli allenatori più preparati in circolazione su tutto il panorama calcistico in Italia. L’edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport, ha dedicato un articolo a questa sfida tra i due toscani. Ecco quanto riporta la Rosea: “Sarri allenatore è venuto fuori dal mondo di sotto e con la sola forza della propria idea forte di calcio. Ci ha messo anni a costruire il suo gioco, ad affinarlo e imporlo. Stagioni di pane duro in Serie C, non esenti da esoneri. Sarri era considerato pazzo, visionario e velleitario, ma ha insistito e all’alba dei 55 anni, più o meno, ha salito l’ultimo gradino della scala di valori di Arbasino, è passato dallo status di «solito str…» a quello di «venerato maestro». Il suo bellissimo calcio è frutto di un’ossessione, quella dell’organizzazione curata al millimetro e di movimenti ripetuti all’infinito. Gli ossessionati stravolgono le regole e cambiano il campo in cui giocano, succede ovunque: in letteratura, in musica, nella pittura. Non ci può essere genio senza fissazione e tormento. Allegri, geniale da calciatore, come allenatore ha compiuto un percorso diverso. La sua gavetta è durata tanto di meno, è arrivato in Serie A a 41 anni, al Cagliari, ma di frodo, all’Udinese, aveva già assaggiato la A due stagioni prima, neppure quarantenne. Allegri non aveva ossessioni e ha sempre messo sullo stesso piano gioco e giocatori, organizzazione e tecnica. È stato (è) più duttile, più fluido, meno integralista”.
E allora questa sera, allo stadio San Paolo di Napoli è atteso un grande spettacolo sia sugli spalti, con l’impianto di Fuorigrotta, che sarà gremito e sia sul campo dove le due squadre si daranno battaglia per portare a casa il risultato. Se dovesse vincere il Napoli, la strada verso il primo posto sarebbe leggermente più spianata, mentre se dovessero essere i bianconeri a prevalere il campionato sarebbe riaperto.
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