Il messaggio è stato segnalato a mezzo Facebook
Poche parole ma offensive e volgari. Sono quelle apparse sul sito del Comune di Sant’Agnello. Messaggio che è rimasto online per alcune ora prima di essere scoperto e denunciato via Fecebook ma senza essere rimosso dal sito. Parole che hanno portato all’apertura di un dibattito sulla sicurezza dei sistemi informatici del Municipio.
Ad accorgersene è stato un gruppo di giovani che segue con particolare attenzione le vicende politiche e amministrative della cittadina costiera: “Torno a casa dopo tre giorni fuori, cercavo la convocazione del prossimo Consiglio comunale sul sito istituzionale del Comune di Sant’Agnello. Sono contento di vedere che va sempre tutto bene”, racconta ironicamente un membro della compagine. In pochi minuti molti internauti, leggendo il messaggio, si scatenano: “Sarà una delibera di giunta”, dice uno; “Dal tono imperativo deduco che si tratti di una determina”, risponde un altro; “Quando si discute l’argomento in Consiglio comunale?”, si chiede ancora un altro utente su Facebook.
L’episodio, però, riaccende i riflettori sull’affidabilità dei sistemi informatici degli enti pubblici. Sebbene rimosso nella notte, dopo il polverone alzatosi sul web, il messaggio ha spinto molti internauti a chiedersi se i loro dati contenuti in archivi e siti web delle amministrazioni dello Stato siano effettivamente al sicuro. In Costiera c’è un precedente ancora più allarmante: ad aprile scorso una banda di misteriosi pirati informatici originari dell’India ha criptato tutti i file di Office ed Excel presenti sul server interno dell’amministrazione comunale di Massa Lubrense, incluse le copie di sicurezza, per poi chiedere un “riscatto” di 600 dollari da pagare in 72 ore.
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