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Castellammare di Stabia

”San Catello Patrono dei Migranti”, la conferenza proposta dalla CPS

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All’interno delle iniziative proposte da alcune associazioni in occasione della festa patronale, nella sede della CPS si è discusso di emigrazione

San Catello Patrono dei Migranti”, la conferenza proposta dalla CPS

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astellammare di Stabia – Si è tenuta ieri pomeriggio, nella sede della CPS di Castellammare di Stabia una interessante conferenza su uno dei temi più scottanti del momento e non solo.

L’iniziativa si è svolta a traino delle giornate che hanno visto i festeggiamenti del patrono di Castellammare, San Catello, da sempre riconosciuto dagli stabiesi come protettore dei forestieri e questo è stato lo spunto anche per dare il titolo alla conferenza: “San Catello Patrono dei Migranti”.

Introduce i lavori Francesco Somma, Presidente della Cps, il quale ha sottolineato quanto sia importante, in questo momento storico, confrontarsi, non solo a livello locale, e non solo in teoria, con un fenomeno che, molto spesso, viene trattato esclusivamente sulla base di luoghi comuni e di allarmismi e slogan che vengono utilizzati a turno, dai politicanti nazionali e locali, per guadagnare consensi o denigrare gli avversari.

Dopo i saluti di don Antonino Esposito, parroco della concattedrale di Castellammare di Stabia, la discussione entra nel vivo con Andrea Stocchiero, Policy Officer di FOCSIV.
Cos’è FOCSIV? E’ la Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, ente che accoglie al suo interno circa 86 organizzazioni che operano in circa 80 paesi in tutto il mondo.

Stocchiero ribadisce l’importanza di scardinare la visione comune del fenomeno “migranti” che oggi viene fatta veicolare attraverso immagini allarmistiche di “pericolosa invasione” tenendo conto dei dati che smentiscono tutto ciò e pensando anche al fatto che il lavoro dei migranti regolari contribuisce a parte del Pil italiano.

Il concetto che va portato avanti con forza e convinzione da tutti indistintamente è, secondo Stocchiero, che il vero nemico, in Italia, non è il migrante che viene a rubare il lavoro agli italiani ma la criminalità organizzata e le varie connivenze che sfruttano semmai l’arrivo dei migranti.

L’azione della FOCSIV si inscrive in un più ampio respiro europeo che vede la collaborazione soprattutto di paesi dell’est come la Bulgaria, Slovacchia, Grecia, Slovenia e Repubblica Ceca e i punti fondamentali sui quali si basa sono 4:

– Solidarietà europea sulle migrazioni: è cronaca quotidiana degli ultimi anni, ed un dato di fatto che l’Italia non può da sola farsi carico di tutti gli arrivi e gestirne il controllo una volta superata la prima fase di accoglienza.

– Lavorare affinché possa sparire il fenomeno del caporalato nei campi, vera base dello sfruttamento dei migranti e della parte più povera della cittadinanza italiana.
A tal proposito, in un video, viene ricordata la triste storia di Paola Clemente, uccisa dalla fatica, si, proprio così, uccisa dalla fatica, anche se fa impressione dirlo, scriverlo e leggerlo, è stato proprio cosi: nel luglio 2015 Paola è morta stroncata da un malore, provocato dal sovraffaticamento, nei campi di Andria.

la conferenza alla cps

– Spezzare il circolo vizioso nel quale si inscrive la necessità di abbandonare il proprio paese d’origine per povertà e mancanza di risorse e ritrovarsi a lavorare, da immigrati, nel caso dell’industria conserviera, per aziende che andranno ulteriormente a soffocare l’economia dei propri paesi di origine con l’esportazione di prodotti a basso costo, dovuto quest’ultimo proprio al fattore lavoro\immigrati.

– Portare avanti il progetto #ioaccolgo, anche attraverso una raccolta di firme alla quale si può aderire tramite la CPS.

I punti chiave di tale progetto vanno dalla proposta di abrogazione dei decreti sicurezza all’ideazione di nuove misure per l’accoglienza sui territori, al cercare nuovi canali per contrastare il taglio dei fondi destinati alla cooperazione.
Presente all’incontro anche l’Arcivescovo di Trento, S.E. Luigi Bressan, in veste di Assistente Nazionale della FOCSIV, il quale ha preso la parola per fare un excursus, forse un po’ troppo lungo, nella storia della chiesa e del Vangelo, elencando i punti in cui si nomina o si ha a che fare con lo “straniero”.

Particolare attenzione è stata posta da S.E. Bressan alla parola di Papa Francesco il quale in ben 60 discorsi ha trattato il tema dei migranti e focalizzando l’attenzione su quelli che la chiesa ritiene punti chiave per affrontare la problematica: accogliere-proteggere-promuovere-integrare.

Anche se arrivato in ritardo per via del traffico, l’intervento forse più incisivo, pur nella sua brevità, è stato quello dell’Avvocato Hilarry Sedu, che si occupa di tali tematiche in modo approfondito.
Ha ricordato che le migrazioni sono un fenomeno biblico, ovunque ci sia bisogno di migliorare la propria vita le persone emigrano e questo noi italiani lo sappiamo ancora oggi benissimo vista la quantità di giovani laureati che lascia il nostro paese per mancanza di opportunità.

Sedu sottolinea poi quanto in territorio campano, e meridionale in generale, lui non abbia ravvisato una seria problematica di discriminazione, terre da sempre abituate alla presenza di stranieri avvicendatisi per vari motivi sulle nostre sponde e nella nostra storia.

Il consiglio principale che l’Avvocato Sedu lancia a chi arriva oggi in Italia o comunque in un paese straniero è di imparare subito la lingua, perché solo così si potranno sia esprimere al meglio le proprie esigenze sia comprendere se vengano violati dei diritti.

Un altro mito da sfatare, secondo Sedu, che poi diventa paravento per chi vuole far passare razzismo e intolleranza dietro messaggi buonisti, è il tanto usato “aiutiamoli a casa loro”, in realtà già nel precedente intervento di Stocchiero era stato messo bene in luce quanto i paesi industrializzati agiscano in senso contrario a questo pensiero,

Sedu rincara la dose, semmai ce ne fosse bisogno, ricordando il processo che ha visto imputati due colossi come ENI e SHELL per attività illecite nei paesi in via di sviluppo basate sulla corruzione. Ha esaurientemente spiegato come, in paesi come la Nigeria, non vi sia nessuno stato di diritto.
Ogni embrione di democrazia viene spazzato via dalla corruzione per cui l’unica cosa davvero utile che l’Europa può attuare è la seria lotta alla corruzione e la costruzione di una nuova etica fondata su seri principi inviolabili, poiché se così non sarà ci sarà sempre chi è disposto a mettere in pericolo la propria vita per affrancarsi dalla violazione dei più elementari diritti umani.

”San Catello Patrono dei Migranti”, la conferenza proposta dalla CPS / Giusy Somma

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