Con Salvini perennemente all’attacco non c’è dubbio: Mala tempora currunt sed peiora parantur. Ma lo capiranno gli italioti che lo applaudono, e votano?
Salvini pressa per elezioni subito. Fico: non è lui a poterle indire
C
hiusa un’altra settimana convulsa e piena di cose non sense, per non dire ridicole e truffaldine, domani se ne aprirà un’altra non meno convulsa ma, spero, non altrettanto indecente per tutto l’arco costituzionale, soprattutto da sinistra a centro; da questo a destra, chiedere ed aspettarsi decenza sarebbe cosa contro natura per cui non ci penso nemmeno anche se, un tenue pensierino, va a Berlusconi, e alla SUA FI, da lui sempre definita di Centro e che ora potrebbe essere chiamata a mostrare di esserlo veramente, come anche mostrare che non sta a bussare freneticamente alla porta a destra del pianerottolo della politica per elemosinare, implorare, almeno un ossicino proprio lui che non di ossicini, ma pranzi interi, ha sempre distribuito a tutti, Lega inclusa.
Domani quindi si chiariranno i tempi della crisi e si partirà con la riunione dei capigruppo al Senato.
Intanto per tutto il fine settimana è continuato lo scontro a distanza tra i due, ormai ex,alleati, proprio sui tempi di votazione della mozione di sfiducia al premier e del ritorno alle urne.
Il Caporale Salvini continua a spingere per andare a votare subito e a pretendere che sia subito discussa la sua mozione di sfiducia al premier Conte in modo da garantirsi così, nel caso che passasse, che sia QUESTO Governo, e quindi LUI, ad Organizzare, Guidare e CONTROLLARE, dal Viminale, le elezioni garantendosi così percorso quantomeno favorevole e quindi, alla fine, utile (con o senza sempre possibile “aiutino”).
Ed è proprio per l’esito di questa votazione, a guardare e conteggiare le forze in campo, che il mio pensiero è andato, come su scritto, a Berlusconi e alla sua FI dal momento che, se dovesse accontentarsi della PROMESSA di un ossicino dal Caporale, e votare a favore della sua mozione, allora questa passerebbe di sicuro ma …..
Ma, se si ricordasse che, prima e sopra a tutto, esiste un qualcosa che si chiama dignità, allora NON la appoggerebbe dando così mostra, questa volta, anche di voler veramente fare qualcosa per l’Italia e gli italiani evitando non già di consegnare tutti ai comunisti, come nel suo slogan della “prima discesa in campo”, bensì evitando, questa volta, di consegnarla ai (s)fascisti di Caporal Salvini, più Nazi che scisti.
Qualcuno avrà notato, o mi annoterà, che non ho pensato anche ai 51 piddini ed è vero. Ma è solo perché sono talmente in tanti a vociare che è cosa ben più ardua riferirsi ad un qualcuno e poi, per quanto siano ormai da tempo “sine facie” confido (mi illudo) ancora che abbiano almeno dignità, e che quindi non si lascino prendere dalla tentazione di voler mostrare di essere stati l’ago della bilancia in negativo ma, per una volta, in positivo non appoggiando chi li ha riempiti di merda per tutta la legislatura (ed anche prima).
Mi direte: ma parli così proprio tu che sei meridionale con tutti i tuoi connazionali che, dopo le smerdate di Salvini, sono ora li, in tanti, a leccargli il culo per pulirgli la merda?
Ebbene sì. Meridionale sono e tale resto anche dopo più di un lustro di esilio al nord per cui annoto che, essere veramente meridionale, non vuol dire essere dei quaquaraquà come i quanti plaudono al Caporale Salvini.
Magari indolenti e “posapiano” secondo la vulgata, ma non quaquarquà. Tutt’altro.
E nel tour estivo del Caporale Salvini si comincia a rivederne l’essenza. Ultimo segnale di esistenza in vita lo si è avuto proprio ieri a Soverato e Policoro.
Questa è, indubbiamente, la situazione e l’atmosfera che sta montando in Italia per cui, se così fosse, se Berlusconi raddrizzasse la schiena, si ricordasse di chi era e del suo amor proprio, ed inoltre accadesse il miracolo che i piddini, per una volta, non scivolassero su qualche altra merda interna o esterna, la mozione del Caporale Salvini non passerebbe ed allora si aprirebbero ben altri scenari tutti sfavorevoli e non graditi al Caporale e che, per questo, è in affanno e preoccupato.
Un pensierino poi va rivolto anche al redivivo Beppe Grillo che invita a salvare il paese dai nuovi barbari trascurando che a nutrirli, e a farli crescere con il loro stesso sangue, sono stati proprio lui ed i suoi maitre pentastellati. Ma Beppe Grillo è, fondamentalmente, un comico (ed ormai anche “anziano) per cui è comprensibile che talvolta confonda i palcoscenici dai quali parla ma non comprensibili resterebbero gli altri come, non comprensibile, è il fatto che sembra ci si sia dimenticati della mozione di sfiducia presentata, dai piddini, contro Salvini. Mozione che, a quanto ricordo (e non ricordo mai male) fu presentata prima di quella di Salvini contro Conte per cui, a rigor di legge e di iter parlamentare, le mozioni vanno discusse seguendo l’ordine di presentazione.
Ergo: perché non lo si ricorda e, se proprio si dovesse arrivare a discutere “mozioni di sfiducia”, non ci si ricorda della prassi e di quella contro lo stesso Salvini, giunta per prima, partendo quindi proprio da quella?
Questa vorrebbe prassi, corretteza istituzionale e politica ma, come purtroppo abbiamo imparato a comprendere, c’è il fattore Italia ed italioti per cui tutto può accadere anche che ci si dimentichi, come scriveva Fedro, che: Numquam est fidelis cum potente societas il che tradotte significa, l’alleanza con il potente non è mai sicura. E qui si tratta della peggior specie di “potente” perchè, alla fin fine, è solo un gradasso che tale si sente e quindi tale vuole diventare tanto da spingersi a parafrasare, sempre più, vecchi motti di Mussolini senza disdegnare nemmno Hitler al quale, probabilmente si sente ancora più in sintonia; come con Putin e la Russia piuttosto che con l’occidente.
Una chiara, e preoccupante conferma la possiamo notare dal quanto ha cominciare a ripetere come un mantra a partire da Pescara:
“chiedo agli italiani, se ne hanno la voglia, di darmi pieni poteri per fare quello che abbiamo promesso di fare fino in fondo senza rallentamenti, senza patemi ….. poi siamo in democrazia, e chi sceglie Salvini sa cosa sceglie”
Ecco, appunto, lui dice: “se scelgono Salvini sanno cosa scelgono”, ma ne siamo proprio sicuri? Io non ci scommetteri nemmeno un cents, un penny, un rublo o quel che vi pare visto che, anni fa, altri italioti ebbero a scegliere un altro Caporale (Mussolini per la storia) dal quale, come su segnalato, il Caporale 2019 (Salvini per la cronaca) mutua spesso slogan ed ora finanche discorsi:
- ASCOLTA approfondimenti: I demoni di Salvini – I postnazisti e la Lega
Tornando al caos creato dal Caporale, tra le altre annotazioni di cui sopra delle quale farebbe bene a prendere nota, gli si ricorda che sono i presidenti convocano le camere e poi, a seguire, è il Quirinale che decide per il voto, o altro. E se non lo fa lui, farebbero bene a prenderne nota tutti gli “altri” politicanti ed ancor più gli italioti che, fino ad ora, beotamente sono andati prima all’ultimo voto e poi in piazze, e spiagge, ad appaudire il “re” di turno ostinandosi a non voler vedere che non solo è nudo ma che non è nemmeno un “re” ma, più semplicemente, e pateticamente, un Caporale alla Totò e quindi, al massimo, sempre per dirla alla Totò, un guappetto di quartiere, di quelli di cartone: un quaquaraquà, insomma.
La linea in casa 5 Stelle è allontanare le elezioni e, per farlo, dicono che è perché vogliono fare ancora dei cambiamenti per cui non possono lasciare il paese in mano a certa gente, come dice il fondatore Grillo che, pur di tenere ancora serrate le fila, apre al terzo mandato per gli onorevoli per evitare la destituzione di tutti i vertici compreso Luigi Di Maio.
Tra i cambiamenti che dicono di voler fare: bastano due ore per farlo, continua a dire Di Maio, quello vero è il taglio dei parlamentari. Una riforma per la quale spingono e che però, se approvata subito, allontanerebbe di almeno sei mesi le urne per cui magari sarebbe il caso di FARSENE UNA GRAN BELLA NOTA, PORLA ALLA BASE DI UN QUALCHE ACCORDO COME PRIMA COSA DA FARE ED APPROVARE, e poi, appunto, far veramente – e bene – di conto al fine di vedere quali alleanze cercare e sigillare per REALMENTE FERMARE I BARBARI a partire dalle urne, e non solo a parole facendo dell’assunto un comodo slogan.
Ma questa sarebbe vera politica e ragionamento troppo serio per essere portato avanti dai pentastellati ma anche dai piddini & Co., Berlusconi incluso, per cui ….. proveranno almeno a pensarci? Lo faranno?
Da domani si comincerà, forse, a comprendere l’aria che tira. Certo che un bel segna sarebbe, ad esempio, ricordarsi della mozione di sfiducia a Salvini presentata dai piddini ancor prima di quella di Salvini per Conte e quidi …. che ha diritto di precedenza.
Il farlo, e farlo con serietà, chiuderebbe in partenza ogni altro giochetto di Salvini (e Meloni).
E questo è tutto, almeno per l’nizio di questa infuocata domenica in terra, in mare ed in cielo.
Nell’attesa di sviluppi, continuiamo con il mio:
Lascia un commento