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Castellammare di Stabia

Salerno, la piccola Stio diventa in Rete Città Slow

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Stio, un piccolo paesino nel Parco del Cilento entra a far parte della rete Città slow, politica ambientale tendente a valorizzare il territorio, l’economia ed il turismo.
Il comune di Stio entra nelle rete delle città slow. Un importante risultato conquistato dal piccolo centro, considerato il fatto che è il secondo comune cilentano ad ottenere questo riconoscimento dopo Pollica.  Il comune stesso ha presentato richiesta di adesione a Città Slow, un movimento legato a Slow Food. La richiesta è stata approvata con delibera di Giunta comunale. Per Città Slow s’intendono quelle realtà  in cui si attua una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano, valorizzando in primo luogo le tecniche del recupero e del riuso, nonché l’uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano. L’obiettivo è di estendere la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando il concetto di “ecogastronomia” alla pratica del vivere quotidiano. I Comuni che aderiscono all’associazione sono animati da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l’uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni; rispettosi della salute dei cittadini, della genuinità dei prodotti e della buona cucina; ricchi di affascinanti tradizioni artigiane, di preziose opere d’arte, di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati; caratterizzati della spontaneità dei riti religiosi, dal rispetto delle tradizioni, dalla gioia di un lento e quieto vivere.
Entrare a far parte della rete Cittaslow è un investimento per il futuro, una scelta consapevole che porta benefici sociali ed economici di lunga durata. Il buon vivere si raggiunge riscoprendo la propria identità, il territorio e la cultura“, fanno sapere i cittadini di un luogo che conta meno di 900 abitanti.

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