Antonio Ruggiero, ex difensore della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.
Le dichiarazioni di Antonio Ruggiero sul momento della Juve Stabia sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Ogni azione del Potenza dava la sensazione che potessero fare gol. Da palla inattiva e anche con azioni manovrate. Parlare di una gara del genere potrebbe risultare difficile. Subire 5 gol a Potenza dove nel 2003-2004 la rivalità era ad un livello massimo è sembrata una debacle troppo pesante.
Credo che i giocatori di una volta si faccia fatica a trovarli ora. Soprattutto sotto l’aspetto umano e caratteriale. Noi volevamo solo portare la Juve Stabia più in alto possibile. Avevamo un solo obiettivo e lo abbiamo portato a compimento con la vittoria del campionato proprio contro il Potenza nel 2004.
Non sono mai stato un giocatore forte tecnicamente. La nostra era forza fisica e non voler mollare mai cercando sempre di raggiungere l’obiettivo in ogni modo. Lo stadio era sempre pieno e la gente era coinvolta sempre. C’era un’unione tra pubblico e squadra che non ho mai più rivisto. Negli ultimi anni tranne un po’ nell’era Manniello noto un certo distacco da parte del pubblico.
Sono venuto nel 2002, abbiamo vissuto la città e il calcio vero di Castellammare. Ora è come se stessero nascondendo gli effettivi problemi della squadra. Purtroppo ci sono carenze tecniche e caratteriali della squadra perchè altrimenti non si avrebbero risultati così negativi. E il pubblico di Castellammare non merita questo. Noi fummo contestati solo alla 17esima di andata dopo la sconfitta all’andata col Potenza.
In questo momento non potrei dire niente ai ragazzi. Ora c’è da fare gruppo, ci sono scontri diretti importanti. Ora è anche difficile lottare per la salvezza dopo aver veleggiato nei primi posti della classifica.
Il presidente D’Arco a cui ho sempre voluto un gran bene aveva un progetto importante da realizzare ma si circondò di persone che non volevano il bene della Juve Stabia.
Credo che sia difficile a poche gare dalla fine cercare di capire il lavoro che Novellino vuole fare con la squadra. A questo punto Novellino si deve adattare a quello che possono dare i ragazzi. Ora conta solo vincere anche mettendo il pullman davanti alla porta e facendo un solo tiro in porta.
Prima del Potenza ci misero in condizione di giocare quella gara con un unico risultato. Tra le due gare con il Potenza e la finale di Coppa Italia con la Massese scelgo sicuramente quella col Potenza che ha scatenato una festa immensa tra i tifosi della Juve Stabia.
La volontà dei ragazzi ora conta tantissimo. Ho 50 anni e mi diverto a giocare ancora in Prima Categoria. Ora contano solo ed esclusivamente le motivazioni che hanno questi ragazzi. Ora conta solo fare gruppo e vincere le partite ed arrivare a raggiungere la salvezza”.