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a gara tra Roma e Napoli finisce con il risultato di 2-0, al termine del match stiliamo le nostre pagelle della gara per assegnare i voti ai componenti delle due rose che si sono dati battaglia in campo.
Punti Chiave Articolo
MERET, voto 7: è super l’intervento nel primo tempo su Bove, che impedisce alla Roma di concretizzare un vantaggio che sembrava starsi materializzando. Saracinesca abbassata anche nel finale di ripresa su Lukaku, episodio che tiene in partita il Napoli fino al triplice fischio.
DIFESA
DI LORENZO, voto 5: altra prestazione incolore del Capitano, che dimostra il suo personale periodo di appannamento. Poco reattivo su Pellegrini, nell’occasione dell’1-0 momentaneo e, in generale, non dà l’idea né della consueta solidità in fase difensiva né dell’apporto qualitativo in fase propositiva.
RRAHMANI, voto 5: il fatto che Belotti ( non proprio noto per le sue doti di dribblatore) lo salti come un bambino evita un birillo alla scuola calcio, la dice tutta sulla sua performance.
JUAN JESUS, voto 6.5: contro tutti i pronostici, il migliore della retroguardia azzurra ( escluso Meret). Si fa valere nel confronto psico-fisico con Lukaku e, udite udite, ne esce più di una volta vincitore.
MARIO RUI, voto 6: discreta partita di Mario. L’asse con Kvara non si accende quasi mai, ma i suoi suggerimenti e le sue discese sono sempre momenti di calcio sapiente, nell’aridità generale del Napoli di questo periodo.
CENTROCAMPO
ANGUISSA, voto 5.5: il leone della passata stagione ormai ha ceduto il passo ad un barboncino mansueto. Dal dopo il Tricolore, ormai Frank ci sta abituando a prestazioni per la maggior parte mediocri, con rarissimi sussulti degni del suo recente passato. Un patrimonio da recuperare assolutamente, prima che sia troppo tardi.
LOBOTKA, voto 5: sembra di rivedere il Lobotka dell’era Gattuso, il che spiega alla perfezione il livello della prova offerta dallo slovacco.
CAJUSTE, voto 5.5: lo spirito non si discute, ma la differenza di cifra qualitativa con i titolari si sente tutta. Se deve combattere per la causa, Jens è più che apprezzabile. Ma i panni da predicatore nel deserto, per caratteristiche, proprio non gli si addicono.
ZIELINSKI, voto 5.5: nei primi 45 minuti, macchia la sua gara con qualche errore non degno della sua classe. Nella ripresa sale leggermente di tono, ma comunque incide troppo poco per quello che il suo talento potrebbe determinare.
ATTACCO
POLITANO, voto 4: insufficienza senz’appello perché da un calciatore della sua esperienza, un’ingenuità colossale come quella che costringe il Napoli all’evitabilissima inferiorità numerica, proprio non te la aspetteresti. Invece Matteo cade nel trappolone di Mourinho e soci, inguaia i suoi e di fatto spiana la strada a una Roma grigia
OSIHMEN, voto 5: nel tranello della provocazione romanista cade pure lui, lasciando il Napoli addirittura in 9. Però la sua insufficienza è meno netta di quella rifilata a Politano per una ragione sostanziale: Victor è lasciato in balia di tutta la difesa giallorossa, a cantare e portare la croce ( più la seconda che la prima) per tutta la partita. E il nigeriano non si risparmia mai.
KVARA, voto 5: quasi la fotocopia della gara contro il Frosinone, con la differenza che questa l’ha potuta giocare quasi tutta. Il genio di Tblisi ha perso brillantezza e l’essere costretti a constatarlo, per assolvere al compito di cronisti, fa male come per un padre dover rimproverare un figlio.
I SUBENTRATI
RASPADORI, S.V.
ZERBIN, S.V.
NATAN, S.V.
GAETANO, S.V.
Le pagelle dei giallorossi dopo Roma – Napoli:
RUI PATRICIO 6
GIanluca MANCINI 6,5
Diego LLORENTE 6,5
Evan NDICKA 7
Rasmus KRISTENSEN 6
Bryan CRISTANTE 6,5
CELIK 6,5
Leandro PAREDES 6
PELLEGRINI 7
Edoardo BOVE 6,5
Nicola ZALEWSKI 6,5
EL SHAARAWY 6,5
BELOTTI 6
AZMOUN 6
LUKAKU 6.5
Le pagelle degli allenatori dopo Napoli – Frosinone:
MOURINHO, voto 10: valutazione provocatoria, ovviamente, ma che si attiene ad un certo criterio: gli riesce al massimo praticare l’unico calcio che conosce, quello dei mezzucci, delle proteste, delle polemiche pretestuose e delle pagliacciate scambiate per genialità.
Un uomo dal quale, chi scrive, tiene a prendere le distanze. Prodotto di un calcio che ci auguriamo possa essere giunto al tramonto, come tutte le brutture di cui poter fare tranquillamente a meno.
MAZZARRI, voto 5: il suo Napoli non mostra segni di grosso ravvedimento, rispetto al Frosinone e a dispetto del risultato. Forse il pur apprezzabile tentativo di ripresa dei concetti Spallettiani di campo non è la strada giusta da perseguire. Anche le sostituzioni arrivano un po’ tardi e non sono tutte condivisibili.
Il voto al direttore di gara
COLOMBO, voto 4: per arbitrare le squadre di Mourinho, serve gente di polso. Che conosce il regolamento e, ancor di più, ha la stoffa di gestire momenti psicologicamente delicati nei quali l’inerzia di una partita può passare da una parte all’altra in un nanosecondo. Questo direttore di gara semplicemente non era all’altezza della situazione e lo ha ampiamente dimostrato sul campo con decisioni che hanno contribuito a fagocitare un clima di tensioni e provocazioni continue.