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Roma-Cesena, Spalletti: “Dimostreremo che la Samp è solo un episodio. Contento se Paredes rimane, Gerson in stand by”

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OTIZIE AS ROMA – Dopo la sfortunata sconfitta maturata sul campo della Sampdoria nell’ultimo turno di campionato, la Roma si concentra sulla Coppa Italia. Domani sera alle 21 andrà in scena allo stadio Olimpico l’ultimo quarto di finale di qesto torneo ed i giallorossi ospitano il Cesena di Camplone, squadra che milita nella serie cadetta e che ha inaspettatamente eliminato Empoli prima e Sassuolo poi. In palio c’è una prestigiosa semifinale da giocare contro la vincentr tra Inter e Lazio, che si sfideranno stasera.
Spalletti ha incontrato i giornalisti nella consueta confeenza stampa della vigilia. Queste le dichiarazioni del mister sulla sfid di domani e, soprattutto, sulle trattative di questa finestra di mercato, sul quale stasera stessa calerà il sipario:

“Florenzi si allena da oggi con la Primavera, poi tutti a disposizione”.

Domani il Cesena. I romagnoli non stanno vvando un buon momento. Quali sono gli elementi da non sottovalutare visto che il Cesena ha eliminato Empoli e Sassuolo?
“Hanno eliminato l’Empoli ai supplementari ad Empoli. Camplone già da giocatore era uno tosto, sa fare bene la fase difensiva, passando questi due turni fa vedere di essere uno che dà sostanza alla squadra e che si affida alle ripartenze dei giocatori forti che ha a disposizione. È una squadra che fa blocco tra difesa e centrocampo e sfrutta l’imprevedibilità degli uomini offensivi. Se alla squadra dai il segnale che fai delle cose nuove perché pensi sia più facile questa partita qui, fai l’errore che hanno fatto glia altri. Troveremo undici calciatori che triplicheranno le loro forze giocando contro di noi ed è giusto così. Se non la sapremo preparare bene, faremo come gli altri perché non c’è differenza con le altre partite”

Come si avvicina la Roma alla partita di domani sera?
“Quando si parla di ossessione non è un modo di pensare, è un modo di fare sempre e più l’obiettivo si allontana e più ti ci attacchi perché è tutto quello che vuoi con tutte le tue forze e con tutto il tuo cuore. Mi aspetto che ci sia la reazione giusta. Voi avete scritto tutto giusto, soprattutto di me avete scritto giustissimo però si crea poi nel modo di scrivere quelli che vincono e quelli che perdono. Dentro la squadra, nessuno prende le distanze da quello che è avvenuto. Voi ogni tanto le fate prendere, create quelli che dentro la sconfitta hanno vinto, ma con me non funziona così mai. Domani sera si fa vedere che quello è stato un episodio punto e basta”.

Grenier giocherà come mezzala o trequartista e come sta?
È un calciatore tecnico, che ha fatto tutti i ruoli del centrocampo. Non è quello che si butta in bandierina, non ha questa grandissima velocità, non è quello che sfora dietro le punte, ha destrezza nello stretto per qualità ed intuizione per cui li può fare tutti i ruoli di centrocampo nel recinto centrale. Lì ha fatto bene ance Pjanic, che sa muovere la palla e dare qualità al gioco. È uno dei due trequartisti, dipende tutto da quella che può essere la caratteristica della squadra avversaria”.

Come ha vissuto questi giorni Vermaelen? La partita di domani può servirgli a mettere altri minuti nelle gambe?
“Lui non è il colpevole di questa sconfitta, per noi un’azione da cui prendiamo gol comincia dal portiere avversario, non comincia dove uno colpisce male la palla. Muriel non salta solo lui, salta tutti perché i numeri dicono questo.  Come gli è stata fatta passare la palla a Muriel, come è stato fatto passare il difensore della squadra avversaria, se si è marcata bene la palla dentro l’area, questo è importante. Per voi Dzeko era fuori dalla Roma, invece è ancora qui e ci farà ancora del bene. Lo avevate fatto smettere di giocare per la Roma. Jesus aveva smesso, Emerson non era buono, Fazio all’inizio era il marito della Littizzetto però ora può giocare perché serve. È giusto quello che avete scritto, tutto. Però Vermaelen non è di sotto di un centimetro della qualità di quelli che vi piace di più mettere tra i titolari. Per me c’è un gruppo di calciatori e questo fatto secondo voi di buttare il cappello per l’aria, per me è un dare forza dicendo che ho bisogno di tutti e che tutti devono farsi trovare pronti”.

Il mercato della Roma è da considerarsi già concluso? Cosa è successo con Gerson? Lui ha chiesto di andare via?
“Il mercato spero sia chiuso perché è quel che mi sono sempre augurato dal momento che ci stavamo avvicinando al mercato. Mi premeva far sapere il mio pensiero ai calciatori prima che lo leggessero. Cerchi di anticipare e gli vai a parlare, anche perché un po’ di energie ce le ha tolte. Io vado in fondo con questa squadra, che è quella che mi sono scelto. Se poi ci sono forze maggiori dettate da necessità della società e del ragazzo è un discorso, ma a me sta bene così. Sono estremamente convinto che questa sia una squadra fortissima, la mia ossessione finisce quando raggiungo il traguardo dell’ossessione. Sono contento se la squadra rimane questa. Su Gerson è stata fatta una valutazione in cui essendogli capitata l’opportunità di far vedere il suo valore con più continuità, la società giustamente ha trovato un accordo. Poi ci sono le situazioni personali del ragazzo e non so cosa sia successo lì. Ora è un po’ in stand by,ma ci sta che possa ritornare. Già da quando è arrivato l’ho visto molto migliorato. Se capita una situazione migliore per Seck lo mandiamo a giocare. Paredes son contento se rimane”.

Facendo il bilancio anche in paragone con le altre squadre, la Roma perde qualcosa visto che gi altri hanno messo dentro qualche giocatore in più?
“Io mi rinforzavo se riuscivo a mantenere la mia squadra, che è rimasta quindi non abbiamo perso nulla nei confronti delle altre, siamo rimasti fortissimi. La differenza peggiore, più cattiva sono i 3 punti persi a Genova”

Ha parlato con Paredes? Le ha confermato se rimarrà? Che settimana ha passato?
“Ieri l’altro quando ci parlavo, perché poi succede che abitando nello stesso appartamento possa dirsi qualcosa gli ho chiesto: ‘Ah, vuoi andare via?’ E lui: ‘No, non voglio andare da nessuna parte, però se succede qualcosa…’. Il fatto che lui a fine partita abbia detto che resta qui, rafforza quella ricerca e quella chiusura che era importante che avesse il mio spogliatoio e la mia squadra. Noi non abbiamo cercato di dar via nessuno e mi sta bene che non sia stato preso nessuno. Grenier è arrivato perché è partito un giocatore ed abbiamo sfruttato quest’occasione. Lui ci farà vedere la qualità che aveva dimostrato a Lione prima dell’infortunio”.

Le ultime voci danno Manolas in partenza. Fa parte del gruppo di giocatori scontenti insieme ad El Shaarawy?
“Se la Roma è una squadra forte e si valuta al livello della Juventus, è per questi calciatori qui di cui stiamo parlando. Quando ci si dice che la Roma deve lottare alla pari con la Juve, è per i Nainggolan, per gli Strootman, per i Manolas. Se uno non gioca una partita la reazione non deve essere quella che voglio andar via. Si devono fare delle scelte quando si fa la formazione, e ci sono sempre tre soluzioni: la mia, la tua e quella giusta. I giocatori devono essere abituati a sapere che possono essere scelti per giocare oppure no e a Manolas resta la fiducia che ha. Mentre alla partita di domenica si può recuperare, a quella di domani sera non si può recuperare. La semifinale andata e ritorno sarà bellissima e importantissima, con la possibilità di giocare la finale a Roma. Se Manolas prende le distanze da quello che è successo non mi sta bene, se domani sera va in campo e comanda la difesa in maniera corretta fa vedere di essere un leader dentro la squadra e che quando c’è un problema come ora, si prende la responsabilità di pulire quel problema lì. È un leader come altri ce ne devono essere e ce ne sono. Manolas è un giocatore forte, che la società reputa forte. Se gli si dà un valore importante e una squadra viene a pagarlo una certa cifra, è un giocatore forte uguale. Poi c’è da fare una valutazione a 360 gradi. Mi ci vogliono in questi 40 giorni diversi giocatori, quelle che si vanno ad incontrare sono squadre ancora più forti delle precedenti e rimani penalizzato se non sei pronto. Si fanno le cose per la crescita di gruppo e classifica, per andare avanti in coppa però di me è giusto quello che avete scritto”.

Claudia Demenica copyright-vivicentro


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