San Paolo casa mia. Riparte da Fuorigrotta la corsa scudetto del Napoli. Stasera gli azzurri si presentano in campo in campo per affrontare il Torino nella prima sfida del nuovo anno. L’ultima si chiuse molto bene per la gioia di Sarri che così si gettò alle spalle la sconfitta con il Bologna e il pareggio con la Roma. Il successo con l’Atalanta regalò sorrisi, gioie, il secondo posto e permise ad Higuaìn di esultare ancora con due gol. Gli ennesimi. Per la precisione ben sedici dall’inizio della stagione in diciassette gare. L’appetito del Pipita non è finito ed è per questo che stasera non ha intenzione di digiunare contro i granata di Ventura. Dall’altra parte ci sarà la vecchia conoscenza della piazza azzurra Quagliarella che non vorrà essere da meno. Ma l’amico Fabio sa che l’argentino ha raggiunto livelli altissimi e che ci sarà veramente da sudare le famose sette camicie per fermarlo. È concentrato solo sulla partita Maurizio Sarri. Chi si aspettava delle risposte alle domande sul mercato è rimasto deluso. Ma fa parte del personaggio. L’uomo in tuta pensa solo a lavorare mentre le altre cose le lascia a chi ne ha le mansioni. Giuntoli, quindi. Il direttore sportivo azzurro che sta dragando il mercato italiano e esterno per completare la rosa e per sperare di poter arrivare primi alla meta. Non sarà facile vista la concorrenza ma bisogna fare di tutto per non avere poi il rammarico di non averci provato. L’equilibrio, mai come quest’anno, è tanto e accontentarsi sarebbe da stupidi. Siccome De Laurentiis non lo è ha pensato opportuno di mettere in bilancio una cifra molto alta da investire sul mercato. I nomi che si fanno sono tanti, ci sono campioni ma anche calciatori con le caratteristiche che richiede il toscanaccio. Gomes sarebbe il top, ma anche Herrera o Poli potrebbero andare bene. Per Vecino sono tutti assalti inutili mentre per Soriano non è mai detta l’ultima parola. C’è anche un tassello in difesa da coprire. E l’uomo giusto potrebbe essere Maksimovic che il presidente Cairo ritiene un gioiello al pari di un bomber da trenta gol. Chiede venticinque milioni il patron torinista ma don Aurelio non lo accontenterà. Ha fatto la sua offerta e si sbilancerà solo di poco. Ma gennaio è lungo ed è importante partire con il piede giusto. «Si migliora lavorando», ha detto Sarri in conferenza stampa. Non vuole mettere pressioni ai suoi il tecnico, anche perché l’aspetto psicologico è fondamentale. Da questo punto di vista il Napoli sta bene, potrebbero nascere difficoltà per quanto riguarda l’aspetto fisico. La lunga sosta può riservare delle sorprese, ma anche Ventura non ha potuto lavorare come avrebbe voluto. Quindi, potrà vincere chi giocherà meglio. E il Napoli se si mette lo fa senza problemi. Sarà una partita a scacchi. Chi farà la mossa giusta si porterà a casa i primi tre punti del 2016. Il Toro, giustamente, vuole far sua la partita perché arriva da un momento difficile. Ma anche gli azzurri hanno abbastanza motivazioni. Sono secondi in classifica e se tutto va per il verso giusto addirittura potrebbero diventare campioni di inverno. Sarebbe un titolo momentaneo ma, comunque, caricherebbe l’ambiente. A Sarri per adesso servono le prestazioni e non i risultati. Ma la classifica caro Maurizio va guardata altrimenti è inutile andare avanti. Nessuno si tirerebbe indietro se dovesse arrivare una vittoria anche giocando male. Poi magari si migliorerà ma all’esordio del nuovo anno “amma vencer” come amava dire Reja. Ma è lo stesso pensiero di Sarri. Su questo non ci sono dubbi.
Il Roma
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