La rianimazione è piena. Il direttore del reparto malattie infettive “non è un bel segnale”. Lo stato odierno dei contagi anche nel mondo.
span style="font-size: 18pt;">La Rianimazione Covid-19 è piena all’ospedale Cervello di Palermo e in una intervista resa a Tgcom24 nel pomeriggio, durante la conduzione della trasmissione di Luca Rigoni, Il dottor Enzo Farinella, direttore del reparto malattie infettive, ha definito questa condizione “non un buon segnale”
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“L’ospedale Cervello di Palermo – ha detto il direttore del reparto malattie infettive Farinella – ha già esaurito i posti disponibili nel reparto rianimazione. Un trend a cui non eravamo abituati, ma grazie a un’azione preventiva, abbiamo già attivato altri letti nelle strutture presenti in Regione, così da poter assorbire questa nuova ondata”.
Nel seguito della trasmissione è stato sentito anche il dottor Massimo Galli, direttore responsabile malattie infettive dell’ospedale Luigi Sacco di Milano “Si è riprodotto un fenomeno che avevamo arginato grazie al lockdown: con le vacanze estive molte persone sono venute a contatto tra loro. L’effetto che stiamo verificando ora è la conseguenza del post ferragosto”.
Intanto la situazione odierna dei contagi vede in Sicilia 1706 positivi mentre in Italia un totale di 3876, il tutto per complessivi 5136 nell’Isola e 284796 nella Penisola a fronte di 98.880 tamponi (ieri 94.186). Si registra un certo aumento dei pazienti in terapia intensiva (al momento + 11, in tutto 175) e dei ricoveri (al momento +13, in tutto 1.849).
Per l’Iss (l’Istituto Superiore di Sanità) c’è un leggero ma costante incremento dell’indice di trasmissione nazionale (Rt) che ha superato la soglia di 1 intorno al 16 agosto 2020, probabilmente per effetto delle riaperture del 4 e 18 maggio e del 3 giugno nel periodo 20 agosto- 2 settembre 2020- L’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1.14. È quanto si legge nel Monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute.
Il Sars-Cov-2 non si è “indebolito”.
A dichiararlo è Alessandro Vergallo, presidente nazionale di Aaroi-Emac, l’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri-italiani-emergenza area critica. L’indicazione è quella di “non abbassare la guardia per nessuno motivo”.
“Dopo alcuni mesi di silenzio” – ha detto Vergallo in una intervista – “abbiamo ritenuto di intervenire come associazione perché abbiamo assistito alla contrapposizione negazionismo/allarmismo”.
Il presidente di Aaroi-Emac ha sottolinea che la “carenza di specialisti” tra anestesisti e rianimatori ospedalieri è un grosso problema sanitario da almeno 10 anni e che in situazioni di emergenza come quelle della pandemia è tornata a fare ancora più male seppure “Negli ultimi mesi qualche passo in avanti è stato fatto” riferendosi ai posti per anestesia e rianimazione e medicina d’urgenza quasi raddoppiati.
«Ci siamo ritrovati a combattere un virus sconosciuto. I colleghi sono stati travolti da questa pandemia – ha aggiunto Vergalli – avendo la propria vita privata devastata da questa situazione. Molti colleghi sono deceduti sul campo”.
Nel mondo intanto la situazione è piuttosto preoccupante.
In Israele si va addirittura verso un nuovo lockdown di due settimane. Nella fase iniziale il previsto lockdown durerà due settimane e riguarderà la festa di Rosh ha-Shanà (il Capodanno ebraico) e il digiuno di Kippur. La decisione sarà convalidata dal governo domenica: se approvata, sarebbe il primo Paese al mondo a riproporre il lockdown. Una volta che il lockdown sarà entrato in vigore, gli israeliani non potranno allontanarsi dalle proprie abitazioni per oltre 500 metri. Il sistema educativo sarà chiuso e cosi’ lo saranno anche tutti gli esercizi privati non indispensabili. Preghiere potranno essere tenute solo all’aperto o in spazi ritenuti idonei dalle autorità sanitarie.
In Francia ci sono 42 dipartimenti in allerta rossa, vale a dire dove il virus circola attivamente. Nella Nazione c’è tuttavia anche un appello di scienziati francesi i quali evidenziano che la situazione epidemica attuale a settembre in Francia, seppure ha incrementi di migliaia di nuovi contagi ogni giorno, non è la stessa di aprile scorso, nonostante il nuovo picco di contagi.
La tesi è di 35 ricercatori, docenti e studenti di medicina, che hanno firmato su Le Parisien un appello per porre argine, dicono, alla “politica della paura” sulla pandemia di Coronavirus.
“Non siamo in guerra – sostengono i firmatari del documento – ma di fronte a un’epidemia che ha provocato 30 decessi il 9 settembre contro 1.438 il 14 aprile. La situazione non è quindi assolutamente la stessa”.
In Inghilterra c’è un nuovo picco nel rimbalzo dei casi di coronavirus con ben oltre 3539 giornalieri secondo il conteggio delle ultime 24 ore censite diffuso dal Governo britannico.
Complessivamente i casi da nuovo coronavirus nel mondo sono arrivati a quota 28,2 milioni, mentre il numero delle vittime è di oltre 910 mila. È il dato diffuso è dalla Johns Hopkins University.
I tre Paesi più colpiti dalla pandemia rimangono Stati Uniti, India e Brasile. Rispettivamente hanno registrato oltre 6,3 milioni, 4,5 milioni e 4,2 milioni di casi. Per quanto riguarda il bilancio dei decessi, tra i Paese più colpiti troviamo anche il Messico con quasi 70 mila vittime.
In Iran, una delle nazioni più colpite dalla pandemia, nelle ultime 24 ore si è registrato 2.313 casi, per un totale di 397.801 positivi dall’inizio del monitoraggio su oltre 3 milioni e mezzo di test. Alto anche il numero delle vittime, +115 nelle ultime 24 ore. Il totale dei decessi legati alla Covid-19 nella Repubblica Islamica sale così a 22.913. La portavoce del ministero della Salute, Sima Lari, ha comunicato l’aggiornamento sul numero di province considerate ad alto rischio di contagio: sono in tutto 13 su 31, e tra esse c’è anche quella di Teheran. Salgono a 3.753 i pazienti in terapia intensiva.
Dopo la conferenza di ieri di Donald Trump in cui ha escluso un nuovo lockdown negli Stati Uniti, l’immunologo Anthony Fauci ha rilanciato la necessità di mantenere alta l’allerta in tutta la Nazione. Il componente della task force della Casa Bianca contro la Covid-19 si è detto di nuovo preoccupato per lo stato generale dei contagi, dichiarando che è necessario “metterci a riparo e superare questo autunno e inverno perché non sarà facile”.
In Turchia per chi vìola la quarantena scatterà l’isolamento coatto. È la nuova stretta del Paese nell’azione anti Covid-19 comunicata dalle autorità di Ankara. Per tutti quelli scoperti a non rispettare l’isolamento domiciliare verrà previsto un trasferimento coatto in dormitori universitari. Il provvedimento sarà valido per coloro che non necessitano di un ricovero e che verranno dunque prelevati secondo il decreto emanato oggi dal Ministero dell’Interno. La gestione dei dormitori sarà affidata alle prefetture sul piano della sicurezza, mentre le persone poste in isolamento verranno gestite e controllate dalla Afad, la Protezione Civile turca e dalla Mezzaluna Rossa. La decisione significativa arriva dopo che oltre 500 positivi a Instanbul sono stati scoperti mentre violavano la quarantena.
E mentre i casi di positività al coronavirus continuano ad aumentare, in molti paesi europei finiscono sotto accusa i giovani adulti, ventenni e trentenni, colpevoli, a detta di politici e responsabili sanitari, di essere causa di questa impennata della curva con i loro comportamenti.
In particolare il ministro della salute del Regno Unito, Matt Hancock, ha dichiaratamente puntato il dito contro i giovani che ignorano le misure di distanziamento sociale, dicendo che sono loro i responsabili del recente aumento dei casi nel Regno Unito. Il tasso di incidenza infatti è più alto in questa fascia d’età rispetto ad altre.
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