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Replica dell’Inps: “Fuori dal coro” del 25 febbraio 2020 – Rete 4

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n riferimento alla trasmissione televisiva “Fuori dal Coro” condotta da Mario Giordano, messa in onda martedì scorso su Rete 4, l’Inps replica affermando che sono necessarie alcune precisazioni per garantire una completa e corretta informazione e una migliore comprensione da parte del pubblico delle tematiche affrontate.

Replica dell’Inps: “Fuori dal coro” del 25 febbraio 2020 – Rete 4

In via preliminare, ci si permette di stigmatizzare la parte della trasmissione in cui si è evidenziato una sorta di “furto” delle pensioni, anche se non si è precisato di chi sia esattamente la responsabilità. Le grottesche modalità utilizzate (una scenetta con alcuni ladri che sottraggono pezzi di carta ai pensionati) appaiono tali da evidenziare la genericità delle affermazioni e la non tecnicità dei riferimenti.

La prima cosa da chiarire è che le scelte strategiche che hanno impatto sul patrimonio immobiliare dell’Inps sono regolamentate da provvedimenti legislativi e non sono frutto di decisioni autonome dell’Istituto. Si è trattato di complesse manovre finanziarie, condotte da Parlamenti e Governi di diverso colore politico negli anni precedenti, volte a ristabilire l’equilibrio dei conti pubblici anche mediante la dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato e degli enti pubblici. L’Inps ha correttamente rispettato ed applicato tali leggi.

Riguardo all’affitto delle sedi degli uffici, con piacere precisiamo un dato essenziale: negli anni, dopo l’integrazione INPS-INPDAP-ENPALS, la spesa sostenuta dall’Inps per locazioni si è quasi dimezzata: nel 2012 la spesa complessiva sostenuta dall’Istituto per locazione di locali adibiti ad uffici era di circa 160 milioni di euro, mentre da Rendiconto 2018 per le locazioni passive l’Istituto ha pagato circa 88 milioni di euro, distinti fra 51 milioni circa per immobili precedentemente di proprietà e trasferiti nel 2004 al Fondo Immobili Pubblici e 37 milioni circa per altre locazioni.

Sulla base della Legge 410 del 2001 e di successivi interventi nel 2004 e nel 2009, infatti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto il trasferimento della proprietà di circa la metà degli immobili già sedi degli uffici dell’Inps ad un fondo immobiliare (Fondo Immobili Pubblici – FIP). L’Istituto, in seguito a questa operazione, è divenuto assegnatario in locazione degli immobili in questione con obbligo di pagarne il canone d’affitto per 18 anni; tale obbligo scadrà il 31 dicembre 2022.

La prossima scadenza dell’obbligo di tenere in locazione immobili FIP e la necessità, quindi, di trovare nuovi locali adatti alle proprie esigenze spiegano gli avvisi di ricerca di immobili per le sedi dell’Emilia Romagna mostrati in trasmissione (così come altri avvisi in altre regioni).

Gli immobili ad uso ufficio di proprietà dell’Inps presenti nelle città mostrate nel servizio sono invece troppo piccoli per ospitare sedi con un elevato numero di dipendenti in relazione al bacino di utenza ed ai volumi di attività. In particolare, per la situazione di Ferrara, l’immobile inquadrato più volte è l’ex sede INPDAP, di soli 1700 mq, mentre l’attuale sede provinciale Inps di Ferrara è di oltre 6000 mq e si trova in locazione, appunto, in un immobile FIP, il cui rilascio sarà possibile solo dopo il 31 dicembre 2022 (fatta salva la possibilità di rinnovo introdotta dalla Legge di bilancio 2020).

Per quanto riguarda le unità immobiliari da reddito libere a varie riprese citate nel servizio, si precisa che oltre 9mila risultano essere modeste unità

secondarie (cantine, soffitte, rimesse), mentre le unità immobiliari destinate ad uso ufficio, circa 700, sono troppo piccole per ospitare sedi dell’Istituto. In generale, poiché l’Istituto è obbligato per legge a vendere interamente il proprio patrimonio da reddito, non può procedere a nuove locazioni degli immobili liberi.

Un lungo segmento della trasmissione è stato dedicato, poi, all’ex colonia del Lido di Venezia. Non è stato riportato che la colonia è stata conferita nel 2018 ad un fondo immobiliare gestito da INVIMIT SGR, società interamente partecipata dal MEF. Il Fondo procederà alla rifunzionalizzazione del complesso immobiliare in questione, conservandone la finalità sociale e trasformandolo in “senior houses”, residenze dedicate alla terza età.

Infine è necessario chiarire che il blocco delle rivalutazioni delle pensioni è stato stabilito da vari interventi legislativi nei precedenti 10 anni, volti al contenimento della spesa e non ha nulla a che fare con la gestione degli immobili Inps, né sono decisioni dell’Inps.

Siamo certi che la trasmissione “Fuori dal Coro” vorrà informare il pubblico riguardo alle precisazioni e rettifiche sopra esposte coi medesimi mezzi e con la medesima incisività mediatica, in modo da garantire ai cittadini una corretta e piena informazione.

Replica dell’Inps: “Fuori dal coro” del 25 febbraio 2020 – Rete 4/Redazione

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