Regione Lombardia: aula consiliare
R
egione Lombardia – La fotografia dell’ufficio legislativo del Pirellone che ha appena pubblicato il ‘Rapporto sullo stato della legislazione e sul rendimento istituzionale’
La fotografia è stata scattata dall’ufficio legislativo del Pirellone. E racconta di un Consiglio regionale affaccendato più che mai nel fare, e disfare, leggi e leggine. Ma anche nello scegliere le persone da sistemare negli organi di revisione di enti e partecipate, agenzie e aziende. Il 70 per cento degli atti amministrativi approvati dal parlamentino di via Fabio Filzi nel 2015 è rappresentato da nomine per poltrone varie ed eventuali: a dirlo è il “Rapporto sullo stato della legislazione e sul rendimento istituzionale”, pubblicato dal Pirellone.
Il documento traccia un bilancio dell’attività del Consiglio sia nel 2015, sia da quando la giunta guidata da Roberto Maroni si è insediata, con un confronto con i governi precedenti. E, tra numeri e tabelle, ecco che spicca il dato: tra gli atti amministrativi approvati dagli attuali consiglieri oltre due terzi sono rappresentati da nomine. Ovvero, 27 solo nell’ultimo anno (24 approvate da tutti, tre fatte dal presidente, il ciellino Raffaele Cattaneo), e 61 in tutto da quando la legislatura, la decima, è iniziata. Un bel numero, se si considera che gli atti amministrativi varati dal parlamento di via Filzi dal 2013 in totale sono stati 87.
Certo, questi dati non rappresentano l’attività totale del Consiglio, ma solo quella amministrativa. Che, scrivono i legali del Pirellone, a causa della revisione dello Statuto ha subìto una “notevole contrazione “. Senza contare che comunque l’assemblea approva anche altri provvedimenti, come quelli che riguardano l’autonomia contabile e organizzativo-istituzionale della Regione, nonché i referendum consultivi: in tutto, 72 dal 2013. Eppure, quella delle nomine sembra essere una delle attività principali di via Filzi, seppur ridotta rispetto al passato. L’altro principale impegno per i consiglieri? Approvare, e abrogare, leggi: negli ultimi tre anni, a fronte di 105 provvedimenti varati, il Pirellone ne ha cancellate 40 che risalivano alle amministrazioni precedenti. Di queste, 31erano leggi recenti, approvate tra il 1995 e il 2013, durante i 18 anni targati Roberto Formigoni,, predecessore di Maroni.
Delle 2.266 leggi approvate da via Filzi dal 1970 a oggi, ormai 1.756 non sono più in vigore. Tradotto, il 77 per cento delle norme che nel corso degli anni avevano visto la luce, nonostante i costi sostenuti per vararle e attuarle, sono state abrogate. “Non servono tante leggi, quanto buone leggi – sottolinea Cattaneo – il Consiglio deve continuare a produrre e approvare leggi che servano ai cittadini. Un corpus normativo vasto non è necessariamente sinonimo di buon governo”.
EDIZIONE NORD – vivicentro.it-cronaca-nord / larepubblica / Regione Lombardia, sette delibere su dieci per assegnare poltrone negli enti di ALESSANDRA CORICA
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