Delusione per la Juve Stabia, che stacca la spina troppo presto, consentendo alla Reggiana di pareggiare la rete iniziale di Simeri. Finisce la rincorsa alla Serie B delle Vespe.
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i seguito le dichiarazioni rilasciate da Fabio Caserta ai nostri inviati a Reggio Emilia:
Uscire in questo modo fa male. Abbiamo dato tutto quello che avevamo ma dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto per onorare la maglia della Juve Stabia. Accettiamo il verdetto del campo, consapevoli di quanto abbiamo sudato per i colori della Juve Stabia e la città di Castellammare.
Vicente è stato ingenuo nel finale, facendosi espellere ma non ho parlato di aspetti tecnici nè a lui nè al resto della squadra. Ha sbagliato e ha chiesto scusa, sono cose che succedono; abbiamo sbagliato tutti nel gestire la gara dopo il vantaggio e, dopo il pareggio, nel non aver tentato di ripassare in vantaggio perchè il tempo per farlo c’era.
Posso solo ringraziare la società, che mi ha dato la possibilità di allenare in una piazza così importante, ed i miei ragazzi, che mi hanno mostrato disponibilità e impegno per mesi. Auguro a tanti allenatori di avere a che fare con un gruppo con questi valori.
Nel doppio confronto avremmo meritato senza dubbio di andare avanti. Certo, nel finale abbiamo commesso errori ma nel complesso abbiamo fatto di più degli avversari. E’ andata così e dobbiamo accettarlo anche se fa male.
Sapevo che la Reggiana avrebbe fatto questa gara e che non sarebbe stato corretto andare all’arrembaggio da subito perchè recuperare un gol subìto non sarebbe stato facile. Così non ha senso uscire, con due pareggi con gol fuori casa; è un regolamento che non mi convince a prescindere da come è andata stasera.
Dispiace poi soprattutto per i tifosi perchè si era creato di nuovo un legame forte, entusiasta, tra squadra e tifosi. Il Menti nelle due partite in casa dei playoff è stato uno spettacolo: posso dirlo, ci credevo davvero, perchè sentivo sensazioni positive. Vedere i ragazzi piangere nello spogliatoio fa male. Spero che la Juve Stabia possa continuare a fare calcio perchè è l’ambiente ideale per lavorare, una famiglia prima che una società, dove si lavora gratis solo per l’amore della maglia. Ormai sono di casa a Castellammare quindi mi auguro di essere ancora qui tra qualche mese, ma non è il momento di parlarne
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