Dopo gara- L’allenatore del Real Forio analizza la prova della sua squadra: “Mi spiace di non aver regalato una gioia ai tifosi”
<span style="font-family: georgia, palatino, serif;font-size: 12pt">Simone Vicidomini-. Il Real Forio esce sconfitto nel derby contro l’Ischia sul risulato di 3-0. Un buon primo tempo giocato dai biancoverdi, dove non hanno mai sofferto i giallolbu. Nella ripresa il gol di Florio ha fatto cambiare totalmente l’inerzia della partita. Non è bastata la giusta attenzione e i vari cambi effettuati per portare a casa un risultato positivo. «Secondo il mio punto di vista il risultato è bugiardo e mi trovo a dire le stesse cose dell’anno scorso – attacca Flavio Leo-.
La mia squadra ha fatto una buona gara nel primo tempo, poi dopo il gol preso si è un po’ sfilacciata. Purtroppo in questo finale di campionato non possiamo permetterci errori individuali. Nell’intervallo ho detto alla squadra che stavamo facendo una buona gara, dovendo evitare quei piccoli errori che avrebbero potuto metterci in difficoltà.
Il primo gol? Non siamo usciti forte su un rimpallo e dunque Florio ha avuto tutto il tempo di girarsi e calciare in porta. Merito a lui che ha fatto un bel gol. Noi abbiamo mollato ma non deve andare così perché siamo in lotta per la salvezza. Era una bella festa di sport, con una bella cornice di pubblico, penso che questa partita avrebbe meritato maggiore rispetto. Nel secondo e terzo gol abbiamo continuato a fare errori, abbiamo provato a ribaltarla schierando quattro attaccanti dopo la mezzora però l’Ischia è una squadra che, dopo aver segnato, controlla il risultato, ha dei giocatori molto veloci che ben conosciamo e che quando ripartono sono sempre pericolosi».
Si sottolinea la buona prestazione del Real Forio che, sotto di un gol, non è stato più lo stesso. «Sul piano psicologico la gara è cambiata in negativo a noi e in positivo all’Ischia che sull’1-0 si è rilassata completamente – aggiunge Leo –. Credo che abbiamo tenuti gli avversari sulle spine per tutto il primo tempo e parte del secondo. In questo momento del campionato provo ad osare un po’, ho cominciato con Cantelli, lasciando in panchina Roghi e Cirelli che sono elementi di spessore e qualità. Però era importante passare indenni il primo tempo e provarci, purtroppo una partita non va sempre come un allenatore la prepara. Bisogna fare i conti col rettangolo di gioco».
Leo ha accarezzato l’idea di vincere il derby? «Ho preparato la partita innanzitutto per non perderla, poi devi leggere quello che succede e ho avvertito l’esigenza di schierare un attaccante di peso come Cirelli che poteva spingere e sfondare sulla destra. Ripeto, quel che accade nei 90’ non è sempre quello che immagini però avremmo potuto fare qualcosa in più come atteggiamento. Ai miei – continua il tecnico foriano – devo fare comunque i complimenti ai ragazzi che hanno giocato con personalità, quel che sto chiedendo dall’inizio del campionato.
Complimenti all’Ischia che sta disputando un finale di campionato importantissimo e si sta giocando il secondo posto. Ha le carte in regola per riuscirci. Abbiamo cercato di fare risultato per il pubblico, per la società che sta facendo grandi sacrifici e per la classifica. Le prossime tre partite in casa saranno decisive».
Flavio Leo crede ancora nella salvezza diretta, al netto del pareggio tra Mondragone e Maddalonese? «Io ci credo ancora. Quel risultato era preventivabile. Vincendo tutte e tre le partite interne, potremmo poi giocarci il tutto per tutto a Mondragone. Nella peggiore delle ipotesi cercheremo di disputare il play-out in casa».
FACCIA A FACCIA – A fine partita, i biancoverdi sono stati “chiamati” dai propri tifosi, delusi dal risultato. «La cornice di pubblico è stata bella, chi vince festeggia e chi perde pensa a riscattarsi alla prossima occasione. Ci avrebbe fatto piacere regalare un risultato positivo ai nostri tifosi che erano in tanti. E’ stata una bella sensazione tornare al “Mazzella” con un pubblico del genere, e mi riferisco ad entrambe le tifoserie – chiosa Leo –. Lo dico col cuore in mano, dispiace non aver portato almeno un punto a casa».
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