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Adnkronos) – Per un sostenitore delle cause ambientali, un piano per espandere le trivellazioni di petrolio e gas nel Mare del Nord probabilmente non era ciò che re Carlo III avrebbe sperato di annunciare quando ieri ha aperto per la prima volta il parlamento britannico come monarca.Nel suo discorso – sottolinea il New York Times – il re ha delineato questa e altre 20 priorità legislative del governo in una cerimonia ricca di tradizione che ha richiesto una dimostrazione dell’impassibile neutralità politica per la quale sua madre, la regina Elisabetta II, era famosa. Redatto dal primo ministro Rishi Sunak, ma pronunciato da re Carlo, il sovrano ha tenuto un discorso con un elenco di progetti di legge che includevano politiche con molta probabilità in forte disaccordo con le sue opinioni personali.
Tra questi, il piano del premier di sfruttare maggiormente le riserve britanniche di petrolio e gas nel Mare del Nord.Anche se il governo conservatore sostiene che riuscirà comunque a raggiungere i suoi obiettivi affinché la Gran Bretagna diventi un paese con emissioni nette pari a zero di anidride carbonica entro il 2050, la decisione di concedere licenze per una maggiore estrazione di combustibili fossili ha fatto arrabbiare gli attivisti contro il cambiamento climatico, una causa che a Carlo sta a cuore da decenni. Ma si sa, il re britannico regna e non governa.
Ed è forse per distogliere l’opinione pubblica dall’imbarazzo del sovrano che la stampa si è concentrata con maggiore attenzione su Camilla, che ha accompagnato Carlo alla cerimonia di apertura del parlamento.Il suo vestito avorio con ricami d’oro e d’argento è lo stesso già indossato all’incoronazione del re nel maggio 2023, una creazione dello stilista britannico Bruce Oldfield.
Così come il discorso del re è parte integrante della tradizione, mettersi lo stesso abito è tutt’altro che insolito e anzi si inserisce saldamente in un’altra tradizione reale, rispettata anche dalla defunta regina Elisabetta II, che indossò nuovamente l’abito della propria incoronazione del 1953 per un totale di sei volte, oltre che all’apertura del parlamento in Nuova Zelanda, Australia e Sri Lanka nel 1954 e in Canada nel 1954 e nel 1957.  Ma non è stato questo l’unico omaggio reso da Camilla a Elisabetta.La sovrana infatti ha indossato il diadema di stato di Giorgio VI, che comprende 1.333 diamanti e 169 perle.
Realizzato per l’incoronazione di re Giorgio IV nel 1820, divenne successivamente un punto fermo per le sovrane del Regno Unito.E’ passato dalla testa della regina Adelaide a quella della regina Vittoria, alla regina Alessandra, alla regina Mary, alla regina Elisabetta (la regina madre), a Elisabetta II, che lo indossò a quasi ogni apertura del parlamento durante il suo regno, passando soltanto negli ultimi anni del regno a una corona più leggera.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)